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Il testo dell’esposto alla Procura contro Marisaldi e sindaco per mancata consegna dei dati sulle cave

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Alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Massa

 

La sottoscritta Mariapaola Antonioli, nella sua veste di presidente del circolo Legambiente di Carrara, ritenendo profondamente lesi i diritti di accesso all’informazione ambientale (e, con ciò, lesa l’attività dell’associazione a tutela dell’ambiente e delle risorse dei cittadini), nonché ritenendo verosimile che nel Comune di Carrara sia violato nei suoi principi fondamentali il Rego­lamento degli agri marmiferi, espone quanto segue.

 

I fatti

  • il 29-4-2006 Legambiente chiede al responsabile del Settore marmo del Comune di Carrara, geom. Mario Marisaldi, di accedere ai documenti contenenti l’elenco delle cave di marmo attive, con relativo dettaglio dei quantitativi escavati negli ultimi 5 anni, suddivisi per tipologia (blocchi, informi, scaglie, terre) [Allegato 1];
  • il 25-7-2006 Marisaldi convoca Legambiente per consegnarle i dati richiesti, ma prima della consegna ci chiede lo scopo della nostra richiesta. Ricevuta la spiegazione che intendevamo individuare l’eventuale presenza di cave che, violando le norme, sbriciolano i nostri monti provocando un impatto ambientale ingiustificato (in particolare, inquinamento delle sorgenti e eccessivo transito di camion in città), Marisaldi trattiene i dati e consulta il segretario generale comunale, avv. Lino Buselli, per assicurarsi che non vi siano motivi ostativi alla consegna della documentazione. Considerate le riserve espresse dal dott. Buselli (relative alla presunta “privacy” delle aziende), la documentazione non ci viene consegnata assicurandoci che avremmo comunque ricevuto una risposta il giorno successivo;
  • il 4-8-2006, considerato che, nonostante i solleciti quotidiani, non ci veniva data alcuna risposta, presentiamo a Marisaldi una diffida ad adempiere [Allegato 2];
  • il 10-8-2006 (dopo 103 giorni, contro i 30 previsti dal D. Lgs. 195/2005) Marisaldi ci invia una risposta palesemente elusiva, fornendo solo i quantitativi globali annui del comparto marmifero, senza dettagliarli cava per cava [Allegato 3];
  • il 19-8-2006 ci rivolgiamo perciò al Sindaco, Giulio Conti, fornendogli copia della documentazione, segnalandogli le numerose violazioni di legge compiute dal responsabile del Settore marmo e chiedendogli di (1) avviare un procedimento disciplinare nei suoi confronti, (2) ordinargli di rimediare all’inadempienza e, in caso contrario, (3) di rimuoverlo dall’incarico [Allegato 4];
  • il 4-9-2006, non avendo ricevuto alcuna risposta, ci rivolgiamo al difensore civico, dott. Fernando Bertoli, illustrando i fatti e chiedendo un suo intervento [Allegato 5];
  • il 15-11-2006 il difensore civico comunica a Marisaldi (e p.c. al segretario generale Lino Buselli, al Direttore generale Marco Tonelli e a Legambiente) il suo obbligo di fornire a Legambiente i dati dettagliati cava per cava dei quantitativi di materiale escavato e precisa che i dati non sono sensibili (pur suggerendo di omettere la denominazione delle aziende) [Allegato 6];
  • il 20-11-2006 rinnoviamo la richiesta a Marisaldi, richiamando il responso del Difensore civico [Allegato 7];
  • il 14-12-2006 Marisaldi ci consegna i dati suddivisi cava per cava, ma privi di denominazione e, soprattutto, relativi al solo 2005 [Allegato 8]; dall’elaborazione di tali dati emerge una situazione drammatica che, con ogni probabilità, è legata a casi di illegalità (risultando largamente violato il principio del Regolamento degli agri marmiferi che prevede la concessione del­l’escavazione esclusivamente per l’estrazione del marmo in blocchi) [Allegato 9];
  • il 3-1-2007 Legambiente ringrazia Marisaldi per i dati del 2005, ma gli ricorda che la richiesta del 29-4-2006 riguardava anche i dati 2001-2004; chiede perciò tali dati e, essendo ormai nel 2007, chiede anche i dati del 2006 [Allegato 10];
  • il 22-1-2007, preso atto della pertinace determinazione a non consegnare i dati, Legambiente esperisce un ultimo tentativo, preavvisando Marisaldi e il Sindaco che, nel caso di mancata consegna, il 5 febbraio 2007 avrebbe esposto denuncia per omissione di atti d’ufficio [Allegato 11];
  • il 26-1-2007 Marisaldi ci informa che il suo ufficio sta provvedendo all’elaborazione dei dati, che ci saranno consegnati a breve [Allegato 12];
  • il 9-2-2007 Marisaldi ci consegna i dati del 2006, ma non quelli degli anni 2001-2004; inoltre, le cave del 2006 (come quelle del 2005) sono ordinate secondo i quantitativi estratti nell’anno: in altre parole, il fatto che una data cava può avere nel 2006 un numero diverso da quello che aveva nel 2005, non permette di verificare se l’estrazione di detriti in percentuali vicine o uguali al 100% è un fatto occasionale o perdura negli anni [Allegato 13];
  • il 26-2-2007, considerata la mancata consegna dei dati 2001-2004 e la mancata “rintracciabilità” di una data cava tra i dati 2005 e 2006, inviamo a Marisaldi e al Sindaco un ultimo sollecito col quale (1) deprechiamo il comportamento dilatorio del Comune; (2) sollecitiamo la consegna dei dati 2001-2004; (3) chiediamo che ad ogni cava sia attribuito un numero univoco (non variabile nel corso degli anni); (4) preavvisiamo che, perdurando l’inadempienza, procederemo per vie legali; (5) li informiamo che il loro comportamento configura, come conseguenza, un danno alla salute dei cittadini, alle loro risorse e alla stessa legalità [Allegato 14];
  • il 22-3-2006 il responsabile del Settore marmo ci manda un’ultima risposta evasiva, informandoci che per il periodo 2001-2004 la cava di provenienza veniva rilevata solo per i blocchi. Tuttavia non ci fornisce tali dati, né la possibilità di rintracciare la stessa cava negli anni 2005 e 2006 e, ovviamente, negli anni 2001-2004 [Allegato 15];


Considerazioni

  • ad oggi, dopo 11 mesi, la nostra richiesta del 29-4-2006 è stata soddisfatta solo parzialmente e col contagocce: dati 2001-2004 non distinti per cava (sebbene, almeno per i blocchi, il Comune disponga dei dati) e dati 2005 e 2006 senza denominazione delle cave e con loro numerazione non univoca);
  • come richiamato negli allegati n. 2, 4 e 5, ciò configura numerose violazioni degli obblighi previsti dal D. Lgs. 195/2005 e, a nostro parere, anche l’omissione di atti d’ufficio e, forse, abuso di potere e violazione del Regolamento degli agri marmiferi;
  • rappresentano aggravanti:
    • l’ostinazione mostrata, nonostante i nostri numerosi solleciti;
    • le risposte sistematicamente e deliberatamente elusive, quasi a mo’ di beffa;
    • il perdurante disprezzo della legge, i cui articoli sono stati da noi puntualmente richiamati;
    • l’inosservanza del pronunciamento del difensore civico;
    • il fatto che i dati, già pronti per la consegna il 25-7-2006, non ci sono stati consegnati proprio a seguito della nostra spiegazione dello scopo della richiesta (verificare l’esi­stenza di cave che violano il Regolamento sugli agri marmiferi, producendo danno ambientale); ciò può indurre a pensare che scopo della mancata consegna dei dati sia impedire a Legambiente la verifica del rispetto della legge e delle eventuali responsabilità dell’Amministrazione comunale;
  • Legambiente, com’è noto, si batte per la tutela dell’ambiente e, nello specifico, per la tutela delle nostre montagne, delle sorgenti che approvvigionano la città d’acqua potabile, nonché per la tutela della salute dei cittadini (ad es. dalle polveri sottili-PM10 derivanti dal traffico pesante del marmo).
  • Caratteristica di Legambiente è “l’ambientalismo scientifico”; in altre parole, per questa azione di tutela, Legambiente non si basa su opinioni, ma su dati documentati. L’allegato n. 9 mostra, ad es., come dall’analisi dei quantitativi escavati nel 2005 si possano trarre preziose indicazioni per orientare positivamente, verso uno sviluppo sostenibile, la lavorazione delle cave. Anche l’allegato n. 16 conferma il nostro ambientalismo scientifico e l’assoluta importanza, a tal fine, di disporre di dati certi;
  • la mancata consegna dei dati richiesti è dunque un forte impedimento a svolgere la nostra attività e, perciò, un impedimento a tutelare la salute dei cittadini (ad es. dalle polveri sottili: Allegato 17), le risorse idropotabili (si pensi agli episodi di inquinamento delle sorgenti: Allegato 16), la sicurezza idrogeologica (si pensi al ruolo svolto nell’alluvione dalla dissennata gestione dei bacini marmiferi: Allegato 18) e la stessa legalità.


Per quanto sopra esposto, si chiede:

  1. di verificare se nel comportamento del geom. Mario Marisaldi, del Sindaco Giulio Conti e di altri funzionari del Comune siano ravvisabili violazioni del D. Lgs. 195/2005, omissioni d’atti d’ufficio o violazioni di altre leggi e, in caso affermativo, di procedere nei loro confronti con la massima celerità, tenuto anche conto che il deliberato protrarsi di tale comportamento, ostacolando la nostra attività finalizzata al bene pubblico, comporta di fatto un aggravamento del danno alla salute dei cittadini, alle loro risorse ambientali, alla loro sicurezza e alla stessa legalità, configurandosi pertanto come un’aggravante di particolare rilievo e prefigurando nuove e ben più gravi ipotesi di reato (contro la salute dei cittadini e le risorse ambientali);
  2. di verificare se nel comportamento del Sindaco Giulio Conti siano ravvisabili responsabilità, quantomeno omissive, per non aver adottato provvedimenti nei confronti del geom. Marisaldi o, comunque, atti concreti ed efficaci volti a ricondurre tempestivamente l’Am­mi­nistrazione comunale al rispetto del D. Lgs. citato;
  3. di verificare se le elevatissime percentuali di detriti (fino al 100%) estratte da alcune cave in violazione del Regolamento degli agri marmiferi siano attribuibili a responsabilità delle cave stesse (ad es. violazioni del piano d’esca­vazione approvato dal Comune; abbattimento di intere pareti rocciose, rese instabili a causa di modalità d’escavazione prive di adeguate procedure di sicurezza) o dell’Amministrazione comunale (ad es. in quanto l’elevata percentuale di detriti era già prevedibile all’at­to della concessione, oppure è emersa in seguito senza che si sia provveduto a revocare la concessione). Considerata la maggior indaginosità, si chiede di affrontare questo punto come procedimento separato, vista l’urgenza –segnalata al punto 1– di interrompere l’aggravamento del danno alla salute e alle risorse dei cittadini conseguente al comportamento del Comune;
  4. di procedere a termini di legge per ogni violazione riscontrata;
  5. di consultare Legambiente per ogni necessità di approfondimento;
  6. di essere informati del­l’esito del procedimento.

Carrara, 4 aprile 2007

Legambiente Carrara
la presidente, Mariapaola Antonioli

Allegati (Tot. 18):

N. 1      29-4-2006–Richiesta di accesso ai quantitativi di marmo escavati;

N. 2      4-8-2006 –Diffida ad adempiere a tale richiesta (inviata per posta elettronica);

N. 3      10-8-2006–Risposta “elusiva” di Marisaldi;

N. 4      19-8-2006 –Richiesta al sindaco per l’ottenimento dei dati (inviata per e-mail);

N. 5      4-9-2006 –Richiesta d’intervento al Difensore civico (consegnata a mano);

N. 6      15-11-2006–Pronunciamento del Difensore civico;

N. 7      20-11-2006–Rinnovo della richiesta dati, con riferimento a tale pronunciamento;

N. 8      14-12-2006–Consegna parziale dei dati per il solo 2005;

N. 9      3-1-2007–Commento dei dati 2005 (utilizzato per una conferenza stampa);

N. 10     3-1-2007–Rinnovo della richiesta dati (e nuova richiesta dati del 2006);

N. 11     22-1-2007–Preavviso di denuncia a Marisaldi e al Sindaco;

N. 12     26-1-2007–(Prot. 493/7) Marisaldi ci informa che ci consegnerà a breve i dati;

N. 13     9-2-2007–(Prot. Settore Marmo 172) Consegna dei dati 2006;

N. 14     26-2-2007–Ultimo preavviso al Sindaco e a Marisaldi;

N. 15     22-3-2007–Nuova risposta elusiva di Marisaldi

N. 16     11-1-2007 –Proposte di Legambiente sul comparto marmo (consegnate a mano al sindaco e ai componenti della commissione tecnica sulle cave)

N. 17     20-3-2007–Commento alle analisi sulle polveri di Carrara, mostrante la loro particolare pericolosità;

N. 18     11-10-2003–Lettera agli Enti contenente (1) l’analisi di Legambiente sulle responsabilità nell’alluvione derivanti dalla cattiva gestione dei bacini marmiferi e (2) le proposte per evitarne il ripetersi.

 



Per saperne di più:

Sulla tenace resistenza del Comune, in violazione della legge, a consegnare i dati sulle cave:

Al sindaco e a Marisaldi la maglia nera per la trasparenza (24/5/2007)

Commissione cave: le associazioni chiedono a Vannucci i dati sulle cave (15/5/2007)

Bavaglio e dati nascosti: Vannucci vuole una commissione cave di burattini (20/4/2007)

Cave, camion, sorgenti: vogliamo vederci chiaro (12/4/2007)

Vannucci vuole mettere il bavaglio alla Commissione cave: chi ha paura della verità? (3/4/2007)

La pazienza è finita: esposto alla Procura della Repubblica per mancata consegna dei dati sulle cave (3/4/2007)

Consegna dati sulle cave: l’ennesima risposta evasiva del Comune (22/3/2007)

Il Comune scuce i dati sulle cave col contagocce: la nostra riserva di pazienza è finita (5/3/2007)

Ultimo avviso al Comune, prima della denuncia alla magistratura, per la mancata consegna dei dati sulle cave (27/2/2007)

Dopo quasi un anno il Comune consegna solo dati parziali sulle cave (9/2/2007)

Il Comune preannuncia la consegna dei dati sulle cave (26/1/2007)

La rapina delle cave: l’assessore al marmo, Vannucci, non crede ai dati che ci ha fornito (6/1/2007)

Finalmente il Comune consegna i dati 2005 sulle cave: e gli altri anni? (3/1/2007)

Dopo il pronunciamento del difensore civico: adesso il Comune ci consegni i dati sulle cave! (20/11/2006)

Il difensore civico dà ragione a Legambiente. Il Comune deve consegnare i dati sulle cave (15/11/2006)

Il Comune nega i dati sulle cave. Legambiente ricorre al difensore civico (5/9/2006)

Marisaldi nega i dati sulle cave. Legambiente chiede al sindaco provvedimenti disciplinari (19/8/2006)

Richiesta accesso ai dati sulle cave: Legambiente diffida il Comune (4/8/2006)

Legambiente chiede al Comune i dati dei quantitativi escavati da ciascuna cava (29/4/2006)

 


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