Dimensione testo » A+ | A–

Grotte di Pulcinacchia: la via d’arroccamento è un pericolo incombente per le sorgenti

Share
Print Friendly, PDF & Email

 

Le nostre precedenti segnalazioni, tutte inascoltate

Dal dicembre 2008 abbiamo chiesto ripetutamente al sindaco di intervenire per sanare la situazione di illegalità della via d’arroccamento di Pescina-Crestola, sottolineando come essa rappresenti un serio pericolo per le sorgenti.

Abbiamo poi denunciato come, approfittando dei lavori per la sua asfaltatura, siano state scaricate abusivamente centinaia di tonnellate di terre sulle scarpate della via d’arroccamento e abbiamo chiesto al sindaco di ordinarne la rimozione, a protezione delle sorgenti.

Poche settimane dopo, documentando come grandi quantità di terre fossero state erose dalle piogge, abbiamo chiesto di ordinare che le acque di scolo fossero convogliate in apposite canalette metalliche, poiché l’incauto sistema adottato aveva già innescato numerose frane di terre. Ogni volta abbiamo ricordato il grave rischio di inquinamento delle sorgenti.

Tutte queste segnalazioni e richieste sono però rimaste inascoltate, salvo un’incauta risposta del sindaco che giustificava come lavori regolari di sistemazione stradale lo scarico di terre sulle scarpate.

 

Scarico nelle grotte: rischio per le sorgenti

Aggiungiamo oggi altri elementi: il sistema di scolo della via d’arroccamento scarica le acque, con le terre in sospensione, proprio all’imbocco di alcune grotte, sicuramente appartenenti ad un unico complesso che alimenta l’acquifero delle sorgenti di Torano e l’acquedotto di Carrara.

Rimandiamo alle foto delle pagine seguenti la documentazione delle grotte (ancora senza nome in quanto non censite nel Catasto unificato delle grotte della Toscana) e del sistema di scolo delle acque della via d’arroccamento.

Anticipiamo soltanto che: 1) tutto il sistema di smaltimento delle acque sembra fatto apposta –sia pure inconsapevolmente– per convogliarle alle grotte e, da queste, alle sorgenti; 2) è molto probabile che il ravaneto sul quale corre la via d’arroccamento abbia intercettato e sepolto altri condotti carsici (che restano però esposti all’inquinamento per infiltrazione di acque nelle scarpate).

 

Rinnoviamo al sindaco le richeste d’intervento

Ribadiamo pertanto con maggior forza le richieste precedenti:

  1. raccogliere in canalette metalliche, largamente dimensionate, le acque di scolo lungo le scarpate della via d’arroccamento (allontanandole dalle grotte);
  2. sottoporle a sedimentazione in una capiente vasca finale, prima di scaricarle nel torrente;
  3. proteggere dal dilavamento la superficie delle scarpate, con tecniche di ingegneria naturalistica (ad es. rivestimento con geostuoie ed inerbimento);
  4. adottare le stesse misure per la via d’arroccamento di Calacata-Piastriccioni.

Ci auguriamo che questa documentazione possa essere determinante, aiutando il sindaco a superare ogni renitenza e convincendolo ad intervenire immediatamente.

In ogni caso, la difesa delle sorgenti è una priorità assoluta per la città: perciò non permetteremo a nessuno, per superficialità, noncuranza o negligenza, di comprometterle.

Carrara, 21 maggio 2009
Legambiente Carrara

 

Foto 1. Grotta [1] all’angolo del piazzale adiacente alla via d’arroccamento [2], sostenuta dal bastione in blocchi [3].
Foto 2. Ingresso delle grotte [1] e [2]. La freccia blu indica il punto in cui vengono attualmente convogliate (a cascata) le acque di scolo della via d’arroccamento, la cui copiosa infiltrazione è molto verosimilmente la causa dello scalzamento al piede [3] del bastione in blocchi.
Foto 3. [1] e [2]: ingresso delle grotte 1 e 2. [3]: blocchi scalzati. Le acque di scolo della via d’arroccamento, infiltrandosi tra i blocchi del bastione e poi scorrendo al suo piede, lo stanno scalzando per tutta la sua lunghezza [4], preludendo al suo crollo.
Foto 4. L’imbocco della grotta 1 è stato colmato da detriti. In primo piano i fanghi apportati dallo scolo delle acque della via d’arroccamento.
Foto 5. All’interno della grotta 2 è stato ricavato un locale erigendo tre pareti incomplete. Il solco indicato dalla freccia testimonia che la grotta viene percorsa dall’acqua.
Foto 6. Gli scarti di marmo e i copertoni (frecce) fanno ritenere che la grotta prosegua dietro questa parete (con ogni probabilità costruita dopo aver colmato il condotto carsico con detriti vari).
Foto 7. Stalattiti e stalagmiti all’interno della grotta 2, sala 1.
Foto 8. Le concrezioni in crescita testimoniano che i processi carsici sono ancora perfettamente attivi.
Foto 9. Le lunghe stalattiti cave a spaghetto (visibili, all’estremità, le gocce d’acqua che le percorrono dall’interno), testimoniano una continua e “veloce” alimentazione idrica.
Foto 10. Stalattiti, stalagmiti, colonne, drappi e concrezioni di parete all’interno della grotta 2, sala 1, testimoniano migliaia di anni di vita carsica.
Foto 11. Il solco, appositamente scavato all’angolo tra 1ª e 2ª rampa della via d’arroccamento, convoglia le acque di scolo proprio all’imbocco delle grotte 1 e 2 (nel punto indicato dalla freccia blu nella Foto 2).
Foto 12. Il solco della Foto 11 corre a pochi metri dall’imbocco della grotta 3, anch’essa ostruita da detriti. Con ogni probabilità la via d’arroccamento ha intercettato e sepolto altre grotte.
Foto 13. Il solco della Foto 11 riceve le acque (e le abbondanti terre) provenienti dall’erosione della scarpata, provocata dal solco appositamente scavato per smaltire le acque dal tornante superiore (v. Foto 14).
Foto 14. Il solco [1], appositamente scavato all’angolo tra 3ª e 4ª rampa, riceve le acque e le terre provenienti dall’ampio solco d’erosione [2] della scarpata, a sua volta provocato dal solco appositamente scavato per smaltire le acque dal tornante superiore (e così via). Così, di tornante in tornante, le acque ed ingenti quantità di terre raggiungono le grotte e le sorgenti. Tutte queste acque devono essere canalizzate in sicurezza, allontanate dalle grotte e fatte sedimentare in una vasca prima di essere recapitate nel Fosso di Curtana. La superficie delle scarpate va inerbita per impedire il dilavamento di terre e per rallentare le acque d’infiltrazione nel ravaneto, in modo che raggiungano l’acquifero già pulite e limpide.
Foto 15. Lungo la via Pulcinacchia, a soli 50 m dalle grotte, è esposto da alcuni decenni il cartello “Divieto di scarico: pericolo inquinamento falde acquifere”. Lo stato di usura del cartello, nel suo valore simbolico, rappresenta lo specchio di quanto sia calata, da allora, l’attenzione dell’Amministrazione comunale alla tutela delle sorgenti.

 



Per saperne di più:

La vicenda della via d’arroccamento di Pulcinacchia, con i suoi errori progettuali, lo smaltimento abusivo di terre, il reiterato mancato rispetto delle ordinanze del sindaco e dell’ASL, la mancata applicazione delle sanzioni, è una testimonianza esemplare del Far West che regna alle cave e di come il Comune tolleri queste illegalità, fino a fornire ad esse un’esplicita copertura.

I documenti seguenti e le foto di cui sono corredati sono dedicati agli increduli.

Pulcinacchia: il sindaco non consegna la documentazione. Ecco il testo del ricorso al difensore civico (20/8/2009)

Sversamento terre a Pulcinacchia: la risposta (parziale) del Comune (7/8/2009)

Smaltimento abusivo di terre a Pulcinacchia. Ultimo sollecito al sindaco: dopo 5 mesi ancora non consegnata la documentazione (15/7/2009)

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)

Richiesta documentazione su Pulcinacchia: sollecito al sindaco (12/5/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia finalmente asfaltata: cosa resta da fare (27/3/2009)

Pulcinacchia: è bastata una pioggia per spazzare via le terre abusive e le rassicurazioni del sindaco (6/3/2009)

Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia: documentato lo smaltimento abusivo di terre (17/2/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia: fino a quando l’impunità? (18/12/2008)

Asfaltatura via d’arroccamento Pulcinacchia: basta proroghe alle cave inadempienti (3/12/2008)

Sulle problematiche tra cave e inquinamento delle sorgenti:

Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti? (16/1/2010)

Gestire le cave rispettando l’ambiente e i cittadini: le proposte di Legambiente (11/1/2007)

A difesa delle sorgenti: occorre trasparenza e porre ordine alle cave (21/3/2006)

Come le cave inquinano le sorgenti (conferenza, illustrata) (17/3/2006)

Come le cave inquinano le sorgenti. Ecco le prove. Come evitarlo (Conferenza, relazione di Giuseppe Sansoni, 17/3/2006: PDF, 3,2 MB)

Conferenza Cave e inquinamento sorgenti       (17/3/2006) (pps: 11,2 MB)

Inquinamento delle sorgenti. Mancano i filtri? No, manca la prevenzione! (4/12/2005)

 Impatto ambientale dell’industria lapidea apuana (340 KB)

 


Share