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“Giudice sconfessa giudice”: un pessimo sondaggio

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Un sondaggio fuorviante

Per diversi motivi, disapproviamo il sondaggio lanciato dalla Nazione al quale, perciò, non abbiamo partecipato.

In primo luogo riteniamo del tutto inopportuno lanciare il sondaggio mentre è aperto il procedimento: non si aiuta così la formulazione di un giudizio sereno.

In secondo luogo riteniamo fuorviante l’informativa propedeutica al sondaggio: si dice, infatti, sotto il titolo “giudice sconfessa giudice”, che il tribunale ha accolto il ricorso del Comune di Carrara e si parla della “sentenza” del giudice Pulvirenti (secondo la quale l’ordinanza del giudice Bartolini comporterebbe un eccessivo aggravio per l’amministrazione).

Va chiarito, invece, che Pulvirenti non ha emanato alcuna sentenza, né ha in alcun modo sconfessato Bartolini: più semplicemente, avendo ricevuto il ricorso del Comune, ha compiuto l’atto dovuto di fissare l’udienza delle parti; solo dopo aver studiato in maniera approfondita il fascicolo processuale e aver sentito le parti emanerà la sua sentenza che, ci auguriamo, confermerà in pieno quella di Bartolini.

Nel frattempo, considerato che intende affrontare la questione in tempi brevi (l’udienza si terrà il 18 giugno), ha ritenuto ragionevole sospendere l’ordinanza di Bartolini.

 

Si fa credere che un giudice abbia sconfessato l’altro: non è vero!

Il terzo aspetto deprecabile del sondaggio è la formulazione del quesito (sei favorevole alla sospensione dell’ordinanza di Bartolini?) e delle risposte che, in sostanza, invitano a schierarsi con un giudice o con l’altro, inducendo a ritenere che essi abbiano posizioni contrapposte.

È invece possibile concordare con la sospensione disposta da Pulvirenti (per avere il tempo di approfondire il problema e di prendere una decisione meditata), pur condividendo pienamente la sentenza di Bartolini e dissentendo totalmente dall’operato del sindaco.

 

Si vuole insinuare che i cittadini condividono la linea del sindaco?

Quarto: i risultati del sondaggio si prestano particolarmente a commenti tendenziosi.

Se la maggioranza dei cittadini ritenesse la decisione di sospendere l’ordinanza “un modo saggio di affrontare il problema”, sarebbe forse lecito dire che essi non condividono la sentenza di Bartolini? O che ha vinto la “linea Zubbani”?

O che il sindaco ha il consenso della gente ed è perciò legittimato a far ingoiare le polveri a chi ha la sfortuna di abitare lungo le vie di transito dei camion?

Chiedere se un dato problema è sopportabile a chi non vi è esposto (nel caso specifico, i residenti da Avenza a Marina e di tante altre frazioni non sono esposti al traffico pesante del marmo) è un classico esempio di uso distorto della democrazia, purtroppo già sperimentato storicamente contro le minoranze (quindi indegno della democrazia, tra i cui principi fondamentali vi è la tutela delle minoranze).

Infine, indipendentemente dall’esito finale della vicenda giudiziaria, il vero problema sono le polveri che attanagliano la città e le iniziative assunte dall’amministrazione a tutto favore dei camion e a scapito dei cittadini.

 

Cara Nazione, vuoi fare un sondaggio serio? Ecco i quesiti

Ci permettiamo pertanto di suggerire di seguito altri quesiti per un sondaggio centrato sui problemi (anziché su una presunta contrapposizione tra giudici) che, pertanto, fornirebbe all’amministrazione indicazioni senz’altro più utili.

 

Ritieni giusto che:

  1. non si prendano seri provvedimenti per ridurre le polveri sottili, che superano i limiti di legge un centinaio di giorni l’anno?
  2. il sindaco continui a violare l’ordinanza sul fermo camion dopo tre superamenti consecutivi del PM10?
  3. i camion del marmo violino quotidianamente l’ordinanza del 2005 che prescrive cassoni a tenuta stagna?
  4. la Polizia Municipale non faccia rispettare tale ordinanza?
  5. i camion del marmo transitino in città sporchi, disseminando polveri e sgocciolando marmettola dai cassoni?
  6. l’impianto di lavaggio sia sprovvisto di una telecamera per controllare che i camion non eludano il lavaggio?
  7. i camion provenienti dal Sagro siano autorizzati a transitare in città senza sottoporsi al lavaggio?
  8. le auto e i fuoristrada provenienti dalle cave carichi di incrostazioni di fango non si sottopongano al lavaggio nell’impianto di Torano?
  9. i camion che salgono alle cave viaggino a cassoni scoperti, disseminando polveri senza alcuna necessità?
  10. si continui ad autorizzare alcune cave a estrarre scaglie dai ravaneti, senza produrre nemmeno un blocco nel corso dell’anno?
  11. i cittadini, oltre ad ingoiarsi le polveri, debbano pagare il lavaggio delle strade e gli impianti di lavaggio per camion?

Carrara, 5 giugno 2008
Legambiente Carrara

 


Per saperne di più:

 

Ecco il testo del sondaggio della Nazione…

 

«Sei favorevole alla decisione di sospendere l’ordinanza sulle polveri?»

… ed ecco le due risposte da votare on line:

 

«Sì, credo che sia un modo saggio di affrontare il problema»
«No, bisognava applicare l’ordinanza del giudice Bartolini»

 


Ed ecco un esempio di uso distorto e tendenzioso del sondaggio, tratto dalla Nazione del 4/6/2008.

 

Testa a testa Bartolini-Zubbani
E la città si spacca in due

Sul nostro sito web è parità nei consensi attribuiti al giudice e al sindaco
– Carrara –

ALZI LA MANO chi ci avrebbe scommesso qualcosa. Che i cittadini, nel «testa a testa» innescatosi fra il sindaco Zubbani e il giudice Bartolini sulla delicata «questione polveri», si sarebbero spaccati praticamente a metà fra chi fa il tifo per la linea sostenuta dal sindaco (aspramente criticato da opposizione e comitati per aver fatto reclamo contro l’ordinanza sull’emergenza del pm10), piuttosto che per quella impugnata dal giudice (autore, per l’appunto, dell’ordinanza in questione). Eppure, vox populi (per ora) parla chiaro, e tant’è.

NEL SONDAGGIO lanciato sul sito internet della cronaca di Carrara de «La Nazione» (www.lanazione.it_massacarrara), alla domanda «sei favorevole alla decisione di sospendere l’ordinanza sulle polveri?», su 146 votanti (ore 20 di ieri sera, martedì) la percentuale dei «sì» e dei «no» si è assestata su una sostanziale (e sorprendente) parità. E anche senza voler attribuire a questi 145 (ricordiamo che è possibile votare una volta sola) la dignità di “Pubblica opinione» nel senso più ampio del termine, è pur sempre vero che il gruppo rappresenta un interessante campione civico degno di riflessione.
Sì, perché i pronostici avrebbero puntato piuttosto su una sonora «vittoria» dei sostenitori dell’ordinanza di Bartolini, dato il clamore che a più livelli ha suscitato la posizione adottata dall’amministrazione. Dopo che il Comune aveva provveduto a respingere l’«invito» del giudice ad adottare precise norme per arginare l’emergenza pm10, si era scatenato (è il caso di dirlo) un autentico polverone che sembrava mettere in difficoltà giunta e maggioranza.

INVECE, dal nostro sondaggio, i sostenitori di Bartolini superano a stento il 50 per cento (50,35%), il che significa che quasi la metà dei cittadini, o meglio, di questo campione di cittadini, approva le scelte del sindaco e si fida di lui per poter risolvere il problema. Questo, ovviamente, ammesso che a votare non siano stati in massa gli industriali del marmo, ma la cosa è per lo meno poco probabile. Più probabile, invece, è che da molti il problema non sia percepito come troppo urgente. Comunque stiano le cose, il «testa a testa» resta ancora apertissimo e chi vuole può continuare a votare sul nostro sito web, per poter dire «da che parte sta».
Agnese Pini

 


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