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Gli autotrasportatori si autoassolvono spacciando l’eccezione per la regola. Ecco perché sbagliano

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I superamenti natalizi dimostrano che i camion non sono responsabili del PM10?

Dunque i camionisti si autoassolvono: secondo Giorgio Favullo, della Fita Cna, i superamenti del PM10 avvenuti durante le festività natalizie (in assenza di camion) dimostrerebbero che i camion non sono responsabili delle polveri sottili e, dunque, che deve essere revocata l’ordinanza sul fermo camion dopo tre sforamenti consecutivi.

Suggeriamo a Favullo maggior prudenza, prima di dire sciocchezze.

Non abbiamo mai affermato (né lui stesso lo sostiene) che i camion sono l’unica fonte di PM10; anzi, abbiamo ampiamente argomentato il ruolo svolto dalle condizioni meteorologiche, in particolare del vento (che abbatte il PM10 in tutto il semestre caldo) e della pioggia (Fig. 1 e 2).

È arcinoto, inoltre, che contribuiscono al PM10 anche il traffico automobilistico, il riscaldamento ed altre fonti.

Fig. 1. Andamento del PM10 (linea marcata) e della velocità del vento (colonne arancioni) nel 2008. È evidente la riduzione del PM10 con le maggiori velocità del vento: ciò vale sia per l’intero periodo estivo, sia agli inizi di dicembre.
Fig. 2. Andamento del PM10 (linea marcata) e delle piogge (colonne verdi) nel 2008. È evidente la corrispondenza tra le maggiori intensità di pioggia e la riduzione del PM10.

 

La responsabilità dei camion è dimostrata dalle analisi e dai dati della centralina

Tuttavia che i camion siano una fonte di PM10 molto importante lo hanno dimostrato le analisi delle polveri, commissionate dal comune stesso: in particolare, buona parte delle polveri si origina non tanto dai gas di scarico, quanto dalle terre trasportate nel cassone e da quelle che imbrattano i pneumatici e tutta la carrozzeria.

Lo dimostrano, inoltre, i dati rilevati dalla centralina della Lugnola, quelli degli anni scorsi (che abbiamo già commentato) e quelli del 2008 che commentiamo oggi.

Basta una semplice analisi statistica (matrice di correlazione) per mostrare come il numero di camion, il traffico automobilistico e il riscaldamento siano legati all’aumento del PM10 e, al contrario, il vento e la pioggia siano legati alla diminuzione del PM10 (Fig. 3).

Fig. 3. Esposizione grafica dei risultati della matrice di correlazione tra i dati giornalieri di PM10, NO2, CO, n° camion, vento e pioggia per il 2008. In parole povere, il grafico a sinistra dice che nei mesi freddi il PM10 aumenta (colonne verso l’alto) al crescere degli ossidi d’azoto (NO2, indicatore dell’intensità del traffico), dell’ossido di carbonio (CO, indicatore del riscaldamento domestico e di altre combustioni) e del numero giornaliero di camion, mentre diminuisce (colonne verso il basso) con l’intensità del vento e della pioggia. Nei mesi caldi (grafico a destra) si ha un’analoga correlazione positiva tra PM10, NO2, CO e n° camion; manca, invece, la correlazione con le piogge (scarse nel periodo) e quella col vento (non perché sia ininfluente, ma perché ha costantemente una discreta intensità nell’intero periodo).

 

Il PM10 aumenta nei giorni con camion e scende in quelli senza camion

Rinviando ad altra occasione una seria analisi statistica, per il momento osserviamo come basti un’occhiata ai dati dell’intero 2008 per far vacillare le certezze di Favullo. La Fig. 4, infatti, mostra come il PM10 –pur con le debite eccezioni– subisca sistematicamente una consistente riduzione nei giorni senza camion, per risalire nei giorni con camion.

Fig. 4. Andamento del PM10 e del numero di camion nel 2008. È evidente la riduzione del PM10 (linea blu) nei giorni senza camion: ciò vale sia nei fine settimana (sottili spazi verticali bianchi tra le colonne rosa), sia nel periodo delle ferie estive (ampio spazio bianco, in agosto). È altrettanto evidente l’aumento del PM10 nei giorni infrasettimanali (picchi sovrapposti alle colonne rosa). Questo andamento regolare, pur con le ovvie eccezioni, dimostra che i camion sono una causa determinante nella formazione delle polveri sottili.

 

Senza camion i superamenti del PM10 rientrerebbero nei limiti di legge!

Un altro modo semplice, sebbene grossolano, per avere una prima stima dell’influenza dei camion sui livelli di PM10 è confrontare i suoi valori nei giorni con circolazione di camion con quelli nei giorni senza camion.

Il confronto per il 2008, riportato nella seguente tabella, ci dice che il valore medio di PM10 scende dai 40,7 µg/m3 nei giorni con camion a 28,1 in quelli senza camion; i camion dunque, apportano un contributo medio di 12,6 µg/m3 al PM10 [1]. Questo contributo sale a 14,9 nei mesi freddi (ott.-marzo) e scende a 10,6 in quelli caldi (apr.-sett.).

Si noti che adottando questi valori (seppur sottostimati), è possibile calcolare che –in assenza di camion– nel 2008 i superamenti del PM10 sarebbero scesi da 73 a 27, rispettando pienamente la normativa.

Tab. 1. Concentrazione atmosferica di PM10: confronto tra giorni con e senza circolazione di camion.
Concentrazione atmosferica di PM10: confronto tra giorni con e senza circolazione di camion.Nota: la tabella mostra inoltre che i camion apportano anche un contributo medio di 41,4 µg/m3 ai livelli di ossidi d’azoto (NO2), mentre il riscaldamento domestico (al quale è principalmente attribuibile la differenza tra mesi freddi e caldi) contribuisce per soli 17,4 µg/m3. L’ossido di carbonio (CO), invece, origina principalmente dal riscaldamento come mostra la differenza di 0,37 µg/m3 di CO tra mesi freddi e caldi, circa il triplo di quella connessa ai camion (0,12 µg/m3 in media, che scende a 0,08 nei mesi freddi e sale a 0,16 nei mesi caldi).

 

E i superamenti natalizi del PM10, in assenza di camion?

Stabilita dunque la superficialità delle affermazioni di Favullo, che confondono l’eccezione con la regola, è doveroso cercare di comprendere le ragioni degli anomali superamenti del PM10 verificatisi durante le festività natalizie, in assenza di camion (Fig. 5).

A tale scopo occorre esaminare in maggior dettaglio il periodo delle festività natalizie.

Fig. 5. Andamento del PM10 (linea marcata) e dei camion giornalieri (colonne grigie). Si noti come, in generale, il PM10 subisca una riduzione nei giorni senza camion. Le frecce indicano i superamenti anomali, nel periodo senza camion; la linea tratteggiata rossa segna il limite di legge del PM10 (50 µg/m3).

 

La causa dei superamenti natalizi del PM10 è il riscaldamento domestico

Va osservato innanzitutto che il periodo tra Natale e l’Epifania in cui si sono verificati i superamenti del PM10 è stato particolarmente freddo (Fig. 6), con le temperature minime più basse di tutto l’anno (nonché degli anni precedenti).

Fig. 6. Andamento del PM10 (linea marcata) e della temperatura minima giornaliera (colonne grigie). Si noti la sensibile riduzione della temperatura (fino a sotto zero) nel periodo tra Natale e l’Epifania. Le frecce indicano i superamenti anomali, nel periodo senza camion.

 

È dunque possibile avanzare l’ipotesi che in tale periodo si sia verificato un maggior consumo di combustibile per il riscaldamento domestico.

Tale ipotesi è pienamente confermata dai picchi di ossido di carbonio (indicatore dell’intensità delle combustioni) che coincidono proprio con i superamenti del PM10 (Fig. 7).

Fig. 7. Andamento del PM10 (linea marcata) e dell’ossido di carbonio (CO: colonne grigie). Si noti come, a partire dalla seconda decade di dicembre, i livelli di CO (indicatore delle combustioni) oscillino attorno a valori più elevati rispetto al periodo precedente. Si noti anche che i superamenti del PM10 (frecce) coincidono proprio con i picchi di CO (attribuibili principalmente al riscaldamento).

 

L’andamento degli altri parametri non fornisce ulteriori elementi di rilievo, ad eccezione della scarsa piovosità e ventosità che, indirettamente (riducendo l’azione ripulente dell’aria), rappresentano condizioni favorenti l’innalzamento del PM10 (Fig. 8 e 9).

Fig. 8. Andamento del PM10 (linea marcata) e della piovosità (colonne grigie). Nella prima metà del grafico è evidente il consistente abbattimento del PM10 indotto dalle piogge, soprattutto se prolungate e intense. A partire da metà dicembre, la scarsa piovosità ha favorito indirettamente l’innalzamento del PM10 (venendo meno l’azione ripulente dell’atmosfera operata dalle piogge).
Fig. 9. Andamento del PM10 (linea marcata) e dell’intensità del vento (colonne grigie). È evidente che nelle giornate con maggior ventosità si verifica un abbattimento, talora molto consistente, del PM10. Nella settimana precedente il Natale la bassa ventosità ha rappresentato un fattore favorente l’innalzamento del PM10, come dimostrato anche dalla sua marcata riduzione nei giorni immediatamente successivi al Natale (con maggior ventosità). Purtroppo da fine dicembre è cambiato lo strumento di rilevamento dell’intensità del vento e i dati sono palesemente inattendibili (perciò non sono stati riportati nel grafico).

 

Il traffico automobilistico, rappresentato dagli ossidi d’azoto, non fornisce invece spiegazioni ai superamenti del PM10 verificatisi nelle festività natalizie (Fig. 10).

Fig. 10. Andamento del PM10 (linea marcata) e degli ossidi d’azoto (NO2: colonne grigie). La mancanza di una stretta relazione tra i due andamenti non consente di attribuire al traffico automobilistico i superamenti del PM10 verificatisi nel periodo delle festività natalizie.

 

Conclusioni

Sulla base di questa prima analisi grossolana dei dati, i superamenti del PM10 verificatisi nel periodo delle festività natalizie 2008 (in assenza di camion) appaiono principalmente attribuibili al maggior ricorso al riscaldamento domestico, per le temperature particolarmente rigide (media delle temperature minime giornaliere nel periodo Natale-Epifania 2,8 °C, contro i 5,1 °C dello stesso periodo 2007).

Fattori favorenti (sebbene non causali) sono stati la bassa piovosità e ventosità del periodo.

In ogni caso l’esame dei dati dell’intera annata 2008 conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la chiara responsabilità dei camion (ovviamente non esclusiva) nei superamenti del PM10.

 

Per evitare fermi camion, meno sciocchezze e più impegno per rendere efficiente l’impianto di lavaggio!

Perciò la Fita Cna farebbe un servizio più utile alla categoria dei camionisti se, anziché invocare protezioni politiche e il ritiro dell’ordinanza sul fermo camion (che vogliamo anche noi, ma solo per sostituirla con una ben più severa ed efficace), mobilitasse la categoria per l’immediato adeguamento del vergognoso impianto di lavaggio di Torano.

Ne beneficerebbero non solo l’aria, i cittadini e gli imprenditori ma, primi fra tutti, i camionisti. Perché dunque non batterci tutti assieme per un obiettivo così ragionevole ed unificante?

Carrara, 20 gennaio 2009
Legambiente Carrara

 






 

Per saperne di più:

Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili si vedano i seguenti articoli (in particolare, un’analisi statistica rigorosa è illustrata nello studio del 23/12/2009):

Legambiente risponde alla lettera del camionista (8/4/2011)

Lettera aperta di un camionista a Legambiente (6/4/2011)

I camionisti condotti in un vicolo cieco dalle loro associazioni di categoria (12/2/2011)

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)

Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

 


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