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Lettera aperta di un camionista a Legambiente

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(I titoletti e la formattazione sono della redazione)

 

Cara Legambiente, ti scrivo…

Prima di cestinare questa lettera magari sarebbe meglio che gli date una letta…

Io sono un autista; ormai da anni non si sente che parlare di polveri camion marmo etc. etc.; vorrei esprimere un giudizio visto che dopo la puntata dell’altro giorno su rai tre siete riusciti a far passare Carrara e tutta la sua amministrazione abbastanza degradanti: innanzitutto su tante cose potrei essere d’accordo ma su tante altre no e vi spiego il motivo.

 

I nostri camion sono i meno inquinanti: perché fermare solo i camion?

I nostri camion, e ormai penso di parlare per il 99% di questi che operano nei bacini marmiferi, sono tutti mezzi EURO 5 equipaggiati con un dispositivo, che non vi sto a spiegare il funzionamento, ma vi basti sapere che utilizzando un additivo chiamato AdBlue di cui la norma: Norma Euro 5

Le emissioni prodotte da veicoli diesel:

  • monossido di carbonio: 500 mg/km;
  • particolato: 5 mg/km (ossia una riduzione dell’80% delle emissioni rispetto alla norma Euro 4);
  • ossidi di azoto (NOx): 180 mg/km (ossia una riduzione del 20% delle emissioni rispetto alla norma Euro 4);
  • emissioni combinate di idrocarburi e di ossidi di azoto: 230 mg/km.

Indi per cui, per fare un esempio terra terra, possiamo mettere il viso vicino allo scarico che non succede quasi niente, mentre tutti coloro che adoperano una vettura di ultima generazione, forse non sanno che stanno utilizzando un euro 4 quindi più inquinante, e questo è un punto dove vorrei porre particolare attenzione e chiedere a voi tutti come mai quando fate i blocchi per il pm10 le vetture possono circolare?

Poi se non mi sbaglio anche i riscaldamenti, frigoriferi, climatizzatori producono monossido di carbonio, i neon, le luci a gas, i fornelli, insomma parecchie cose che stanno nella nostra vita comune producono monossido di carbonio, ma a voi interessa solo fermare i camion perche è giusto così  secondo voi.

 

Non volete il carbonato, ma lo usate tutti i giorni

Ora tirate in ballo la polvere di marmo, e anche qua mi sento di dover dire una mia impressione. Carrara ed i suoi abitanti viaggiano per l’85% intorno all’indotto del marmo, vedasi segherie, laboratori, lucidatori, messe in opera, etc. etc.; quindi vorrei che vi poneste un quesito: è giusto che solo la categoria del trasporto sia quella più colpita dalle vostre paturnie?

Cioè io sto parlando solo di coerenza, cosa che non mi sembra ci sia in tutti questi discorsi perché se veramente si pensasse al bene della salute dei cittadini si penserebbe che quando si fa un fermo alla circolazione NESSUNO debba viaggiare, almeno tutti risentiamo della giornata persa.

Poi, per uscire un attimo dal sentiero, tra voi ci sono negozianti, salumieri, farmacisti… tante categorie che secondo voi con il marmo non hanno niente a che fare ma mi sembra che le vetrerie lavorino carbonato di calcio, quindi senza quello niente lampadari, bottiglie… le industrie farmaceutiche lavorano tanto il carbonato di calcio, provate a leggere gli eccipienti di un dentifricio, le cartiere utilizzano carbonato di calcio, altrimenti non si spiegano tutti quei bilici che con cisterna partono da Carrara per le cartiere del nord Italia…

Insomma mi sembra che il carbonato di calcio voi lo volete sconfiggere e la società invece ce lo fa mangiare: come mai? Chi ha ragione? Sono tutte cose incoerenti: le battaglie in piazza contro il trasporto degli inerti, poi tutti avete una casa fatta con il cemento che guarda caso cosa contiene? La sabbia parecchi impianti con cosa la fanno?

Che Guevara si batteva per la liberazione ma dormiva nel bosco con i rivoluzionari, qua mi sembra che il giorno si lotta e la sera ci sediamo in casa dove tutto ciò che guardiamo contiene carbonato di calcio, anche la plastica ne contiene; se fossimo coerenti ci batteremmo per un’idea che possiamo portare in fondo anche con il nostro modo di vita.

 

Le difficili condizioni di lavoro dei camionisti

Tutti voi sapete quanto costa la vita oggi tra affitti o mutuo, bollette, spese, mangiare, insomma tanti non ce la fanno ad arrivare in fondo al mese. Noi che per tutto l’anno siamo su un camion tra neve pioggia ghiaccio perdiamo parecchie giornate e viaggi; sapete anche quando d’estate il sole picchia sul marmo per i cavatori viene difficile lavorare; per questo alle 14 max alle 15 se ne vanno (giustamente) ma noi senza loro dobbiamo andare a casa e riperdere uno o due viaggi che se avessero giornate come un qualsiasi operaio magari fino alle 17 potremmo fare.

 

I costi elevati dei camion

Nessuno si è mai chiesto quanto costa gestire un camion? Considerate che un camion costa dai 150 ai 200.000 €; le aziende fanno leasing per 5 anni con rate da 2500/3000€ e dopo 5 anni un camion è da cambiare perche le nostre cave sono un posto in cui il mezzo viene messo in condizioni che in pochi riescono a farlo durare più di quel periodo.

Quindi tutti i mesi una rata fissa; in più un treno di gomme può costare dai 3.500 ai 5.500 € e a noi le gomme durano più o meno 20000 km chi più chi meno in base al tipo di lavoro che fa e alla posizione della cava di carico. Sono all’incirca 2,5 treni di gomme all’anno; i camion fanno circa 2 km con un litro di gasolio che attualmente costa 1,40 € ogni 2 giorni 300/400 € di pieno; un minimo di officina al mese dobbiamo considerarla vista la particolarità delle nostre cave e le officine escluso i pezzi di ricambio prendono in media 40 € l’ora e non considero i vari imprevisti, gomme scoppiate, rotture varie incidenti… e verbali!!!!

Sì, verbali che la polizia municipale tutti i giorni ci fa per qualsiasi motivo giusto o no; comunque è il loro lavoro; solo che voi non vi siete mai trovati in una condizione che, come spesso succede, ti inseguono con sirene e girofari (il camion va a 40 kmh) sorpassandoti come gli swat in America seguono i terroristi. NOI COME LORO E VOI SIAMO A LAVORARE e non a divertirci.

 

I canoni di concessione dovrebbero essere proporzionati al valore del marmo

Per quanto riguarda le concessioni e la tassa marmi potrei essere quasi d’accordo con voi perche è vero che chi vende un blocco da 2000 €/ton deve pagare più di quello che vende un blocco a 50 €/ton ma l’importo della tassa marmi in base a cosa è stato creato? Basterebbe mettere una percentuale che io personalmente non so quantificare, però tutti pagherebbero in modo equo.

Mi spiego meglio: se una cava porta al piano 6.000 ton di marmo statuario (1.800/2.000 €/ton) fatturerà circa 12.000.000 €;  se pagasse una percentuale, che ora dico a caso perche ripeto io non so quantificare, del 10% pagherà 120.000 € di tassa, ed una cava che porta giù 6.000 tonnellate di marmo bardiglio (40/50 €/ton) fatturerà 300.000 € e andrebbe a pagare 30.000 € proporzionato al fatturato; almeno tutti pagherebbero in base al fatturato e l’entrate nelle casse del comune sarebbero un po’ più idonee.

 

Ieri per trasportare le scaglie ci pagavano: oggi dobbiamo pagare noi!

I sassi sono un altro problema perché anche lì ci sono tante contraddizioni; cioè la cava è obbligata a smaltire il detrito e le terre giusto? E per quale motivo allora la maggior parte delle cave vuole dal “sassaiolo” il famoso 1 €/ton? Una volta le cave PAGAVANO il “sassaiolo” per asportare terre e detrito, ora invece vogliono essere pagate? La tassa marmi a chi tocca: alla cava o al sassaiolo? Visto che loro sono obbligati a portare via il detrito ed il sassaiolo a sue spese fa un servizio sia al cavatore che alla cava ed anche al comune stesso, tra un po’ paga più i sassi che vengono venduti a 3,3 €/ton (tassa marmi 3,6 €/ton) che i blocchi.

Io non capisco: e qua mi rilego al discorso fatto in precedenza già stiamo facendo un lavoro dove le spese sono tante e i prezzi sono veramente bassi (di conseguenza anche gli stipendi); perche dare contro in toto all’amministrazione se ogni tanto chiude un occhio? Anzi a volte sarebbe da elogiare (sottolineo che non me ne frega niente di politica destra o sinistra perche chi c’è c’è e io alle 4,30 mi alzo tutte le mattine per dare da mangiare alla mia famiglia).

Il problema che dovreste affrontare è quello di adeguare il lavoro in base alle spese in modo tale che se una sponda prende un colpo da un sasso o da una pala perdendo la sua tenuta stagna, oppure un telone strappato da una scaglia caduta mentre si carica, il trasportatore possa senza problemi andare ad aggiustare; ma se già il trasportatore (tanti) non ce la fanno a pagare tutte le spese è evidente che qualche cosa debba lasciare indietro o al mese successivo è un po’ come in una famiglia che gli si rompe il congelatore; se non ce n’è non ce n’è, inutile discutere, si comprerà il mese prossimo.

 

Mettere all’asta le concessioni? Sarebbe un errore

Le concessioni non potete farle mettere all’asta perche le cave le conosce il cavatore: è come mettere 10 imprese edili a fare una casa, è evidente che tutti la vedono in modo diverso e solo il cavatore che la lavora sa come lavorarla, sa dove è il pericolo e dove mettere le mani. Fate anche cambiare più mani alle cave e allora vediamo proprio l’impatto ambientale…

 

Vorrei che prendeste in considerazione le mie opinioni

Anche questo avete citato su rai tre riferendovi al monte Bettogli, ma dove ci sono le case se ci fossero alberi non sarebbe meglio? E comunque tutto quello che ho scritto sono solo mie opinioni che gradirei fossero prese in considerazione.

Visto che ora avete anche il mio indirizzo mail, aspetto di leggere un qualsiasi commento e questa lettera la invio anche al Tirreno di modo che tutti i cittadini possano leggere quello che pensiamo noi autisti quando leggiamo che il giorno successivo dobbiamo perdere una giornata di lavoro trovandoci in fondo al mese una busta paga ancora più bassa di quello che e già: vorrei ringraziare il sig. sindaco, l’amministrazione tutta, il corpo di polizia municipale, voi di Legambiente ed il comitato di SOS Carrara. GRAZIE a tutti.

Carrara, 6 aprile 2011
Nicola Pitanti, un autista qualunque

 



Per saperne di più:

Legambiente risponde alla lettera del camionista (8/4/2011)

 


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