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Come ridurre le polveri sottili? Legambiente chiede all’ASL di pronunciarsi

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A:

Direttore generale ASL 1
Vito Antonio Delvino
Via Don Minzoni, 3 – Carrara

p.c.: 

Sindaco di Carrara
Angelo Zubbani
Piazza 2 giugno – Carrara

Tribunale Massa, sez. distaccata Carrara
dott. Antonino Pulvirenti
Via San Martino, 1 – Carrara
 
stampa locale

 

La relazione dell’ASL: all’impianto di Torano con c’è spazio per addetti con lancia idropulitrice

Recentemente l’ASL è stata coinvolta dal Comune nel processo sulle polveri sottili: il 28 maggio è stata consegnata agli avvocati del Comune, direttamente durante l’udienza in tribunale, la relazione dell’U.O. Prevenzione e Protezione dai Rischi dalla quale risulta l’impossibilità di collocare due addetti muniti di lance idropulitrici presso l’impianto di lavaggio camion di Torano, data la limitatezza degli spazi disponibili.

Pur concordando sulla limitatezza degli spazi e sulle imprescindibili esigenze di sicurezza degli operatori, osserviamo che la relazione si è strettamente attenuta a rispondere allo specifico quesito posto dal Comune (a quanto sembra, verbalmente), senza sforzarsi di individuare possibili soluzioni che soddisfacessero, anche solo parzialmente, l’altrettanto importante esigenza di tutelare la salute pubblica attraverso l’abbattimento del PM10 disperso dai camion del marmo.

Ad esempio, dalle stesse misure riportate nella relazione si ricava che lo spazio, pur essendo insufficiente ad ospitare i due operatori con lancia idropulitrice (uno per ogni lato del camion), è sufficiente per un solo operatore: per quanto la cosa possa far sorridere, anche limitarsi a lavare il frontale, il portellone e una sola fiancata del camion (fermo tra due sbarre), apporterebbe comunque un contributo alla riduzione delle polveri sottili.

Per quanto riguarda i locali accessori per gli operatori (riposo, docce, spogliatoi e servizi igienici) può essere presa in considerazione la possibilità di costruirli sul versante adiacente all’impianto, a pochi metri di distanza (anziché a lato della strada).

 

Colpevolmente o meno, le autorità sanitarie non si sono adoperate per ridurre le polveri sottili

Con la presente, tuttavia, non si intende contestare la relazione dell’ASL –della quale si apprezzano, anzi, il rigore e la documentazione– bensì evidenziare un aspetto paradossale: quello delle autorità sanitarie locali che, volontariamente o meno, intervengono solo per ridurre le misure di tutela della salute dei cittadini.

Da una parte, infatti, vi è la massima autorità sanitaria (il sindaco) che da anni viola spudoratamente l’ordinanza sulla giornata di fermo camion dopo tre superamenti consecutivi del PM10 (dandone un’interpretazione di comodo che eviterebbe il fermo camion perfino dopo 8 superamenti consecutivi, ad es. da un martedì al martedì successivo!), accampa motivazioni pretestuose per eludere le prescrizioni della sentenza del tribunale, ritiene che non vada applicata l’ordinanza che prescrive ai camion i cassoni a tenuta e si oppone con pervicacia anche a quelle misure di riduzione delle polveri applicabili immediatamente senza alcun costo (es. chiusura del telone dei camion delle scaglie, lavaggio dei fuoristrada e dei camion dei blocchi).

Dall’altra vi è l’ASL che, pur promuovendo lodevoli iniziative di prevenzione (ad es. quelle sui tumori mammari, dell’utero e del colon-retto), l’unica volta che interviene sulle polveri sottili si trova, di fatto, a bocciare una misura che contribuirebbe a ridurre il PM10.

È evidente che l’ASL, di fronte ad una richiesta specifica, non poteva fare altrimenti e che ciò non significa un suo disinteresse per la salute pubblica.

Tuttavia, considerata anche la mancanza di iniziative dell’ASL sul cronico quanto grave problema delle polveri sottili (quest’anno, sebbene le misure delle centraline sottostimino il PM10 del 25%, siamo già a 51 superamenti, contro i 7 tollerati dalla legge), ne esce un quadro complessivo poco edificante delle istituzioni sanitarie locali.

 

Chiediamo pertanto che l’ASL esprima un parere sulle misure di riduzione del PM10

Ciò considerato, ritenendo importante un contributo diretto dell’ASL alla riduzione delle polveri sottili, ci permettiamo di chiederle che l’ASL si esprima sull’importanza sanitaria di adottare ogni misura utile alla riduzione del PM10 e attivi le proprie Unità Operative per esprimere un autorevole parere sanitario su alcune misure che proponiamo, inascoltati, da anni.

Nello specifico, chiediamo il parere dell’ASL sulle seguenti problematiche e sulle misure da noi proposte:

  • durante il transito, i camion che trasportano blocchi disperdono polveri dal pianale o dai blocchi stessi sporchi (foto 1 e 2).
    Questa dispersione di polveri avviene quotidianamente lungo l’intero percorso dei camion poiché, purtroppo, la polizia municipale non effettua controlli sul rispetto dell’ordinanza comunale che prescrive l’accurata pulizia di questi camion.

    Riteniamo che tale dispersione potrebbe essere evitata o ridotta con: 1) obbligo di lavare in cava, con lancia idropulitrice, sia i blocchi che il pianale; 2) controlli sistematici da parte della polizia municipale;
Foto 1. Viale XX Settembre: rilascio polveri dai blocchi.
Foto 2. Viale XX Settembre: rilascio polveri dal pianale sporco di un camion di blocchi.
Foto 3. I camion dei blocchi, non avendone l’obbligo, non transitano nemmeno dall’impianto e sporcano la strada a valle dell’impianto (si noti la marmettola sui pneumatici e sulla carrozzeria).

 

  • i camion dei blocchi sono esonerati dall’obbligo di lavaggio ruote nell’impianto di Torano ed hanno perciò i pneumatici molto sporchi (foto 3). Poiché la strada a valle dell’impianto è costantemente bagnata, il passaggio dei camion dei blocchi fa sì che l’asfalto divenga in breve tempo ricoperto da una miscela fangosa; di conseguenza, anche un camion perfettamente pulito, transitando in tale tratto, ne uscirebbe sporco per gli schizzi sollevati (foto 4).
    In altre parole, l’esonero dal lavaggio dei camion dei blocchi vanifica il lavaggio di tutti gli altri camion che, in effetti, giungono in città con i pneumatici nuovamente sporchi (foto 5 e 6)!

    Riteniamo pertanto importante estendere ai camion dei blocchi l’obbligo di sottoporsi a lavaggio delle ruote nell’impianto di Torano (come fa già spontaneamente qualche, pur rarissimo, camionista: foto 7);

    Foto 4. Anche i camion già lavati, percorrendo la strada bagnata e infangata dai camion dei blocchi, generano spruzzi (frecce), sporcandosi immediatamente: ciò vanifica la già scarsa efficacia del lavaggio.
    Foto 5. Poiché i camion dei blocchi sporcano la strada, anche i camion sottoposti a lavaggio delle ruote nell’impianto di Torano giungono in città con i pneumatici sporchi.
    Foto 6. Poiché i camion dei blocchi sporcano la strada, anche i camion sottoposti a lavaggio delle ruote nell’impianto di Torano giungono in città con i pneumatici sporchi.
    Foto 7. Camion di blocchi in uscita dall’impianto di lavaggio. Rarissimo e lodevole esempio di autista coscienzioso che lava il camion pur non avendone l’obbligo.

 

  • i camion delle scaglie, pur essendo dotati di telone per coprire il cassone, non hanno l’obbligo di chiuderlo e, di fatto, non lo chiudono. Ciò comporta la diffusione di polveri lungo tutto il tragitto (foto 8 e 9). Il sindaco ha dichiarato che non intende estendere ai camion delle scaglie l’obbligo di chiudere il telone(obbligo, invece, previsto e rispettato dai camion che trasportano terre).

    L’ASL ritiene utile la chiusura del telone?
Foto 8. Viale XX Settembre: rilascio polveri da un camion di scaglie con cassone scoperto.
Foto 9. Viale XX Settembre: rilascio polveri da un camion di scaglie con cassone scoperto.

 

    • i fuoristrada e le auto utilizzate professionalmente per accedere alle cave accumulano pesanti incrostazioni di marmettola e fanghisu carrozzeria, pneumatici, scocca e interno dei parafanghi (foto 10, 11 e 12). Tali incrostazioni, trasportate in città, si depositano sull’asfalto (foto 13) ove, dopo disseccamento, sono risollevate dal traffico sotto forma di polveri.

      Riteniamo che questa frazione di polveri possa essere evitata prescrivendo a tali mezzi l’obbligo di lavaggio presso l’impianto di Torano (come già fa spontaneamente una frazione, piccola ma non trascurabile, di autisti: foto 14);

      Foto 10. Viale XX Settembre: auto impiegata alle cave, tutta incrostata di marmettola.
      Foto 11. Viale XX Settembre: auto impiegata alle cave. La pioggia ha distaccato dalla carrozzeria parte della marmettola, che si è raccolta in un piccolo cumulo.
      Foto 12. Viale XX Settembre: incrostazioni di marmettola sotto un fuoristrada.
      Foto 13. Viale XX Settembre: marmettola depositata dal parcheggio di un fuoristrada.
      Foto 14. Una minoranza non trascurabile di fuoristrada e auto si sottopone spontaneamente a lavaggio.

 

    • la sporcizia dei camion (carrozzeria foto 15 e portellone foto 16) è sotto gli occhi di tutti: è questa un’altra fonte di polveri disperse durante il transito. Considerato che l’impianto di Torano è solo lavaruote, abbiamo chiesto con insistenza di completarlo con due operatori muniti di lancia idropulitrice a mano, per lavare la carrozzeria e le parti rimaste sporche.

      Qualora questa soluzione non fosse percorribile nemmeno in parte (cioè con un solo operatore), riteniamo che si dovrebbe ordinare a ciascuna cava di munirsi di lancia idropulitrice e di lavare la carrozzeria di ogni camion direttamente in cava. Chiediamo all’ASL un parere sull’utilità di questa soluzione ed eventuali altri suggerimenti tecnici;

      Foto 15. I camion sono spesso così sporchi da rendere indistinguibile il colore originario (questo è un camion blu!).
      Foto 16. Il portellone è spesso la parte più sporca, per le incrostazioni generate dallo sgocciolamento di fanghi.

       

    • per i motivi appena detti, abbiamo chiesto che il futuro impianto previsto a Miseglia bassa lavi anche la carrozzeria, ma il Comune ha previsto un impianto solo lavaruote e tiene ferma la sua posizione, a nostro parere irragionevole e imprevidente.

      Un parere dell’ASL potrebbe essere molto utile per evitare l’aggravarsi, nei prossimi anni, della polverosità, già elevatissima, nella zona della via Aurelia, allo sbocco della strada dei marmi;
    • nei periodi piovosi i camion, caricando detriti inzuppati e non essendo dotati di cassoni a tenuta (foto 17 e 18), seminano lungo le strade fontane di fango (foto 19, 20 e 21) che, a seguito del disseccamento e del transito veicolare, generano polveri sottili (foto 22 e 23). Già il Codice della strada sanziona la perdita di acque e fanghi ma, a maggior tutela e proprio per ridurre le polveri sottili, l’ordinanza comunale del 2005 prescrive ai camion il cassone a tenuta.
      La polizia municipale, tuttavia, non effettua controllisu queste violazioni; nel marzo 2010, addirittura, il sindaco ha manifestato l’intenzione di risolvere il problema ritirando l’ordinanza. Così quest’ultima è palesemente violata ogni giorno da centinaia di camion.

      Si chiede all’ASL di esprimere un parere sull’utilità di mantenere l’ordinanza e, soprattutto, di effettuare controlli sistematici per assicurarne il rispetto;

      Foto 17. Camion con cassone non a tenuta: si noti l’ampia fessura sotto il portellone.
      Foto 18. Camion con cassone non a tenuta: si noti l’ampia fessura sotto il portellone.
      Foto 19. Perdita di fanghi conclamata dal cassone non a tenuta.
      Foto 20. La perdita di fanghi conclamata dal cassone non a tenuta lascia una stria di marmettola sull’asfalto.
      Foto 21. La perdita di fanghi conclamata dal cassone non a tenuta lascia una stria di marmettola sull’asfalto.
      Foto 22. Lugnola: polveri risollevate dal transito dei camion.
      Foto 23. Lugnola: polverosità diffusa generata dal transito dei camion.

 

    • per evitare il trascinamento di fanghi sulle strade comunali il Comune ha emanato nel 2005 un’ordinanza (poi più volte reiterata) che impone alle cave di asfaltare l’innesto delle vie d’arroccamento e di mantenerle costantemente pulite. Tuttavia, a causa dell’infinita tolleranza del Comune e della mancata applicazione di sanzioni, per anni le cave non hanno provveduto all’asfaltatura ed ancora oggi vi sono cave inadempienti (foto 24). Il problema principale, però, deriva dalla mancata pulizia, che vanifica totalmente l’efficacia dell’asfaltatura (foto 25 e 26). Il 25 maggio 2010 (3 giorni prima dell’udienza in tribunale) il dirigente del settore marmo ha inviato a 9 cave l’intimazione a mantenere pulite le vie d’arroccamento, senza però applicare la sanzione prevista dall’ordinanza 35457 del 16/9/2005: consideriamo questo comportamento del Comune (sistematica disapplicazione delle sanzioni) una delle principali cause della mancata soluzione dei problemi e della diffusa illegalità alle cave.

      Riteniamo che la soluzione di questo problema richieda ispezioni frequenti (settimanali) e la sistematica applicazione delle sanzioni agli inadempienti;

      Foto 24. Imbocco non asfaltato delle vie d’arroccamento Calacata e Boccanaglia.
      Foto 25. Imbocco della via d’arroccamento Belgia-Novella: l’asfaltatura del breve tratto (freccia in tratteggio) è palesemente inutile; i fanghi si riversano sulla strada comunale.
      Foto 26. Imbocco della via d’arroccamento Novella B, con asfalto completamente coperto da uno spesso strato di polveri, che vengono trascinate sulla strada comunale.

 

  • nei bacini marmiferi, grazie alla compiacente tolleranza del Comune, è pratica largamente diffusa la discarica abusiva di immense quantità di marmettola e terre (foto 27 e 28) che, in occasione delle piogge, provoca il trascinamento sulle strade di ingenti quantità di detriti (foto 29) e fanghi (foto 30, 31 e 32). L’abuso, sebbene sia visibile anche a grande distanza ed in continuo aumento (dal 2005 al 2009, dagli stessi dati ufficiali del Comune risulta che, pur essendo aumentati i quantitativi di blocchi trasportati a valle, quelli di terre sono diminuiti del 69%, corrispondenti ad oltre un milione di tonnellate abbandonate nei bacini montani), è monitorato dal Comune, ma non sanzionato. Perciò, dopo ogni pioggia, i fanghi che coprono le strade montane generano polveri, sia localmente (foto 33 e 34) che, attraverso l’imbrattamento dei camion, in città.

    Riteniamo che stroncare la pratica dello smaltimento di terre –attraverso il divieto di lasciare terre esposte al dilavamento meteorico, le sanzioni e la denuncia all’autorità giudiziaria– contribuirebbe a ridurre le polveri sottili, sia nelle strade montane che in quelle urbane.

    Foto 27. Ravaneto Calacata visto dall’alto. Ingenti quantità di terre vengono scaricate sulla scarpata, in attesa che le piogge provvedano a smaltirle gratis.
    Foto 28. Ravaneto Bettogli: montagna di terre con evidenti segni di erosione meteorica.
    Foto 29. Detriti su Via Canaloni (Colonnata) dopo una pioggia.
    Foto 30. Il piazzale di Fantiscritti, interamente coperto da fanghi di marmettola dopo una pioggia.
    Foto 31. Il ponte sul canale di Piastra, invaso dalla marmettola trascinata da una forte pioggia.
    Foto 32. Fanghi su via Piastra dopo una forte pioggia.
    Foto 33. Polveri sollevate dal transito di un camion su Via Canaloni (Colonnata).
    Foto 34. Ponti di Vara: polveri sollevate dal transito di un camion di detriti.

 

Chiediamo perciò all’ASL di esprimersi

In conclusione, considerato che le analisi sulla composizione del PM10 hanno ampiamente dimostrato che la parte preponderante di esso deriva dal trasporto del marmo (non tanto per i gas di scarico dei camion, quanto per la loro sporcizia, a causa del transito in cava e su strade piene di fanghi), riteniamo che un’efficace strategia di riduzione delle polveri sottili non possa prescindere dall’individuazione puntuale di ogni sorgente di polveri e, per ciascuna di esse, dall’adozione di misure adeguate alla loro rimozione e riduzione.

Le chiediamo pertanto di contribuire alla riduzione del grave problema sanitario rappresentato dalle polveri sottili attivando tutte le competenze dell’ASL (Dip. Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica, Pneumologia, ecc.) per esprimere un parere sulle misure da noi proposte e, se possibile, per indicare altre misure efficaci.

In attesa di una cortese risposta e ringraziando anticipatamente, anche a nome dei cittadini esposti, si porgono distinti saluti.

Carrara, 3 giugno 2010
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Leggi la risposta dell’ASL e il nostro successivo comunicato stampa di divulgazione:

Polveri sottili: anche l’ASL condivide le proposte di Legambiente (11/9/2010)

La risposta dell’ASL alle nostre proposte sulle polveri sottili (30/8/2010)

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:

Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

Sui trucchi del sindaco Zubbani per rendere innocua l’ordinanza (del suo predecessore Conti) sul fermo camion dopo 3 superamenti:

Gli scrupoli di coscienza del sindaco: come raggirare i cittadini, evitare i fermi camion e non sentirsi un verme? (24/1/2011)

Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco. Uscire dal Far West, ripristinare la legalità (15/5/2008)

Superstizione o trucco? Venerdì porta sfortuna (ai camionisti). Per tutti gli altri giorni li salva l’angelo Zubbani (29/9/2009)

L’intenso lavaggio stradale alla Lugnola: eccesso di zelo o tentativo di imbrogliare la centralina del PM10? (20/6/2007)

Sul mancato rispetto dell’ordinanza comunale da parte dei camion, per omessi controlli della polizia municipale:

Dopo il video sui controlli dei camion: nuova richiesta di incontro a sindaco e polizia (11/11/2011)

Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”

Camion con scaglie sporgenti: in un solo giorno 50 violazioni (come i camion multati in due anni e mezzo) (8/9/2011)

La querela a Legambiente: un passo falso che non giova alla polizia municipale (9/8/2011)

La polizia non controlla i camion? Ecco i nostri controlli fotografici (3/5/2011)

Incontro “giovani, sentinelle della legalità” sulle polveri sottili: l’intervento di Legambiente (28/3/2011)

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