Dimensione testo » A+ | A–

Piano regionale attività estrattive: non autorizzare le cave che superano il 70% di detriti

Share
Print Friendly, PDF & Email

 

Presidente della Giunta regionale, Claudio Martini
Ass. Assetto Territorio e Infrastrutture, Riccardo Conti
Ass. Ambiente e Tutela Territorio, Marino Artusa
Pres. VI Commissione, Erasmo D’Angelis
p.c. alla stampa

 

Considerato che:

  • è in corso di approvazione il Piano Regionale Attività Estrattive;
  • data l’elevata vulnerabilità degli acquiferi carsici apuani, le attuali modalità di escavazione (enormi cumuli di terre e fanghi di marmettola esposti agli agenti meteorici) sono incompatibili con la tutela delle sorgenti che forniscono l’approvvigionamento idropotabile della città: oltre i gravissimi episodi di inquinamento da idrocarburi, infatti, preoccupa molto la ‘normalità’ (anno dopo anno aumenta il numero di sorgenti colpite da torbidità; oltre 100 giorni l’anno una o più sorgenti vengono escluse dalla rete per torbidità da marmettola);
  • l’intenso traffico pesante delle cave rende la città invivibile per rumori, vibrazioni, polveri (dal 1° gennaio sono già 62 i superamenti del limite di legge; la centralina recentemente attivata in via Frassina=via Aurelia, ha già registrato 18 superamenti su appena 24 giorni di rilevamento);
  • si ha fondato motivo di ritenere che alcune cave violino la legge, in quanto non estraggono lapidei ornamentali (se non in misura del tutto marginale), bensì riducono in polvere montagne di marmo per ricavarne carbonato di calcio;
  • il Comune di Carrara ha un atteggiamento quantomeno di tolleranza, se non di complicità:
    • nega, perfino nei documenti ufficiali, l’inquinamento delle sorgenti da parte delle cave, pur disponendo di numerosi studi che dimostrano inequivocabilmente il contrario;
    • affronta con palliativi i superamenti dei PM10 nel centro cittadino (lavaggio dei camion e della strada in cui è collocata la centralina di rilevamento), li considera ineluttabili ancora per anni (dichiarazioni del sindaco sul Tirreno del 15 ottobre: «quel che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Che posso farci? Il problema troverà soluzione quando la Strada dei Marmi sarà finita. Fermare i camion del marmo? Ditemi voi se è mai possibile un provvedimento del genere») e non adotta la benché minima misura per i superamenti in via Aurelia;
    • da ormai ben 171 giorni –e nonostante il pronunciamento a nostro favore del difensore civicorifiuta di fornire i dati in suo possesso sui quantitativi di marmo, scaglie e terre escavati da ciascuna cava, senza fornire peraltro alcuna motivazione, in piena violazione del D. Lgs. 195/2005;
    • considera del tutto fisiologico che gli scarti siano, in media, l’80% del marmo complessivamente escavato nel comune, accettando implicitamente l’esistenza di cave in cui gli scarti superano il 90-95% e fingendo di non sapere che in realtà tali scarti sono la vera produzione (finalizzata a ricavare carbonato di calcio);
    • si propone di aprire nuove cave all’interno del Parco;
    • in poche parole, rispetto al marmo, il comportamento del Comune di Carrara può essere definito “servilismo e illegalità al potere”, a danno dei cittadini.

 

Ritenendo che:

  • in queste condizioni (data anche l’ormai scarsa e decrescente occupazione nelle cave) il bilancio costi/benefici dell’escavazione del marmo sia largamente negativo, traducendosi in benefici per pochi titolari di cava e scaricando sull’intera cittadinanza costi economici ed ambientali ben più elevati;
  • tale bilancio possa divenire positivo solo rispettando le seguenti condizioni:
    • chiudere almeno le cave in cui gli scarti superino il 70% dell’escavato;
    • adottare rigorose misure di tutela ambientale nelle cave: in particolare, confinare fanghi e terre in contenitori protetti dagli agenti atmosferici ed evitare lo scorrimento delle acque di taglio sulle superfici di cava;
    • ricavare il carbonato di calcio unicamente dagli scarti (veri) dell’escavazione;
    • attivare una filiera di lavorazione e artigianato del marmo che fornisca occupazione e valore aggiunto tali almeno da compensare i danni ambientali.

 

Si chiede che

il Piano Regionale delle Attività Estrattive ponga come condizione del proseguimento dell’attività l’ottenimento di almeno il 30% in blocchi sul quantitativo totale estratto, adottando anche misure volte ad evitare l’aggiramento della norma (ad es. imponendo il rispetto di tale condizione ogni anno e prevedendo anche controlli da parte di ispettori esterni all’apparato comunale).

Carrara, 15 ottobre 2006
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”

Sulle cave che da anni producono quantità elevatissime di detriti e pochi o niente blocchi:

Controversia sulla disposizione del giudice Bartolini di sospendere l’asportazione dei ravaneti per ridurre i camion e il PM10 (29/8/2010)

Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)

I dati 2006 sulle cave fuorilegge confermano quelli 2005: blocchi 17%, detriti 83% (27/2/2007)

Ecco i primi dati (2005) sulle cave fuorilegge: 17% blocchi, 83% detriti (3/1/2007)

  Costi esterni della filiera marmo C.R.E.D. Versilia, 2006 (392 KB)

Sulle problematiche tra cave e inquinamento delle sorgenti:

Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti? (16/1/2010)

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)

Gestire le cave rispettando l’ambiente e i cittadini: le proposte di Legambiente (11/1/2007)

Assindustria protesta per l’ordinanza alle due cave che inquinano le sorgenti. Ha ragione: l’ordinanza dovrebbe essere estesa a tutte le cave! (25/6/2007)

Ordinanza a due cave che inquinano le sorgenti. Era ora! Bravo sindaco! (21/6/2007)

A difesa delle sorgenti: occorre trasparenza e porre ordine alle cave (21/3/2006)

Come le cave inquinano le sorgenti (conferenza, illustrata) (17/3/2006)

Inquinamento delle sorgenti. Mancano i filtri? No, manca la prevenzione! (4/12/2005)

 Impatto ambientale dell’industria lapidea apuana (340 KB)

Sulla tenace resistenza del Comune, in violazione della legge, a consegnare i dati sulle cave:

Al sindaco e a Marisaldi la maglia nera per la trasparenza (24/5/2007)

Commissione cave: le associazioni chiedono a Vannucci i dati sulle cave (15/5/2007)

Bavaglio e dati nascosti: Vannucci vuole una commissione cave di burattini (20/4/2007)

Cave, camion, sorgenti: vogliamo vederci chiaro (12/4/2007)

Vannucci vuole mettere il bavaglio alla Commissione cave: chi ha paura della verità? (3/4/2007)

La pazienza è finita: esposto alla Procura della Repubblica per mancata consegna dei dati sulle cave (3/4/2007)

Consegna dati sulle cave: l’ennesima risposta evasiva del Comune (22/3/2007)

Il Comune scuce i dati sulle cave col contagocce: la nostra riserva di pazienza è finita (5/3/2007)

Ultimo avviso al Comune, prima della denuncia alla magistratura, per la mancata consegna dei dati sulle cave (27/2/2007)

Dopo quasi un anno il Comune consegna solo dati parziali sulle cave (9/2/2007)

Il Comune preannuncia la consegna dei dati sulle cave (26/1/2007)

La rapina delle cave: l’assessore al marmo, Vannucci, non crede ai dati che ci ha fornito (6/1/2007)

Finalmente il Comune consegna i dati 2005 sulle cave: e gli altri anni? (3/1/2007)

Dopo il pronunciamento del difensore civico: adesso il Comune ci consegni i dati sulle cave! (20/11/2006)

Il difensore civico dà ragione a Legambiente. Il Comune deve consegnare i dati sulle cave (15/11/2006)

Il Comune nega i dati sulle cave. Legambiente ricorre al difensore civico (5/9/2006)

Marisaldi nega i dati sulle cave. Legambiente chiede al sindaco provvedimenti disciplinari (19/8/2006)

Richiesta accesso ai dati sulle cave: Legambiente diffida il Comune (4/8/2006)

Legambiente chiede al Comune i dati dei quantitativi escavati da ciascuna cava (29/4/2006)

 


Share