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Impianti di lavaggio camion: l’alibi dei costi non regge

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Il sindaco contesta l’ordinanza del giudice: non voglio sprecare soldi!

Concordiamo col sindaco sull’opportunità di non sprecare nemmeno un euro per gli interventi ordinati dal tribunale, qualora si dimostrassero veramente inutili.

Gli ricordiamo però che il 23 maggio, nell’ultima udienza, il giudice aveva chiesto al Comune se aveva osservazioni sulla concreta fattibilità delle misure prescritte, dichiarando la sua disponibilità ad apportare correttivi, se ragionevoli.

Ma allora il Comune scelse con arroganza la strada del ricorso, chiedendo l’annullamento della sentenza.

In ogni caso, esaminiamo la fattibilità delle prescrizioni del giudice, limitatamente (per oggi) agli impianti di lavaggio.

 

1. potenziamento dell’impianto di lavaggio di Torano, dotandolo di asciugatura, di sbarra automatica e di efficaci controlli permanenti

Nel dossier tecnico inviato al Comune il 20 settembre, dopo aver documentato l’assoluta inefficacia dell’impianto, abbiamo precisato le migliorie da adottare: lavaggio col camion in lento movimento, ugelli oscillanti o rotanti per la carrozzeria esterna (tetto compreso), griglia divaricatrice dei solchi dei pneumatici, getti verticali dal basso per pneumatici e scocca, presenza di un addetto con idropulitrice (lancia a mano) per l’eventuale rifinitura nei punti di sporco ostinato.

Abbiamo anche commentato che un lavaggio così efficace renderebbe superflua l’asciugatura. Siamo fermamente convinti che se il Comune realizzasse –o, ancora meglio, avesse già realizzato– queste radicali migliorie, il giudice si riterrebbe pienamente soddisfatto, senza pretendere l’asciugatura.

Certo che le provocazioni del sindaco, che difende l’efficacia dell’attuale impianto, non aiutano l’instaurazione di un sereno spirito collaborativo.

Da nostre informazioni, i tempi per l’adeguamento dell’impianto sarebbero inferiori a due settimane, mentre i costi sarebbero inferiori a 100.000 euro; con gli attuali costi di gestione si potrebbe coprire anche la presenza continua di un operatore.

 

2. un nuovo impianto di lavaggio, per i camion dei blocchi e per ogni altro veicolo impiegato professionalmente per accedere alle cave (auto, fuoristrada, autocisterne, ecc.)

Questo intervento richiede costi e, soprattutto, tempi maggiori.

Anche in questo caso, tuttavia, crediamo che la comprensione del giudice sui tempi di realizzazione sarebbe garantita da un comportamento collaborativo del Comune. Ad esempio se, nell’attesa della realizzazione del nuovo impianto, il sindaco ordinasse a questi veicoli di sottoporsi a lavaggio nell’impianto di Torano e ai camion dei blocchi di lavare con idropulitrice, direttamente in cava, sia i blocchi che il pianale.

Non condividiamo l’opinione del sindaco che l’impianto sarebbe uno spreco, in quanto diverrebbe inutile dopo il completamento della strada dei marmi.

 

L’alibi dei costi non regge: sono recuperabili facendo pagare la tariffa per il lavaggio

Ricordiamo solo che esistono anche impianti di lavaggio mobili, trasferibili in altra sede, e vogliamo sperare che il sindaco non intenda far transitare nella strada dei marmi camion non lavati, trasformando le gallerie in infernali e pericolosi tunnel polverosi. D’altronde lo stesso consiglio comunale si è pronunciato per la costruzione di 4 impianti di lavaggio (uno per bacino marmifero).

In entrambi i casi, tutti i costi di costruzione e gestione potrebbero essere interamente recuperati facendo pagare ai camion la tariffa del servizio prestato (circa 1 euro a lavaggio). Dunque non vi può essere alcun alibi né per il mancato adeguamento dell’impianto di Torano, né per la realizzazione del nuovo impianto.

Carrara, 10 ottobre 2008
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:

Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

 


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