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Via d’arroccamento Pescina Crestola: cave ancora inadempienti. Richiesta d’intervento a Comune e ASL

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A:

Sindaco di Carrara Angelo Zubbani

Dirigente del settore marmo Marco Tonelli

Resp. U.F. PISLL, Az. USL n. 1 Maura Pellegri

p.c. alla stampa

 

Oggetto: Via d’arroccamento Pescina Crestola. Richiesta di intervento risolutivo.

 

Premesso che:

  • il 17/2/2009 abbiamo documentato lo smaltimento abusivo di ingenti quantità di terre sulla scarpata della via d’arroccamento di Pescina-Crestola (Foto 1) e chiesto al sindaco di ordinarne la rimozione, anche a protezione delle sorgenti di Torano;
Foto 1. Febbraio 2009: lo scarico di terre sulla scarpata che, secondo il sindaco, non sarebbe uno smaltimento abusivo, bensì una modifica dell’assetto stradale conseguente a lavori di asfaltatura. Complimenti per la fantasia!

 

  • il 20 febbraio il sindaco ci rispondeva che le nostre foto si riferivano a «modifiche dell’assetto stradale conseguenti a lavori di asfaltatura», che l’intervento prevede anche vasche di decantazione lungo la Fossa di Pescina e canalette, garantendo l’apporto sulla strada pubblica di sole acque chiare; che a conclusione dei lavori sarà garantita la stabilità dei versanti e delle scarpate, anche a protezione delle sorgenti;
  • stupefatti da questa risposta – che suonava come una copertura ad un palese smaltimento abusivo di terre –  il 21 febbraio chiedevamo di acquisire il progetto dei lavori, sicuri che gli uffici comunali non avrebbero mai  autorizzato lo scarico di terre sulla scarpata, anche perché queste sarebbero state dilavate dalle prime piogge (come puntualmente è avvenuto: Foto 2);
Foto 2. Novembre 2009: le terre scaricate sulla scarpata sono state abbondantemente erose dalle piogge.

 

  • trascorsi inutilmente sei mesi, nonostante i solleciti, il 20 ag. ci siamo rivolti al difensore civico, ottenendo la documentazione;
  • nel frattempo il settore marmo ci ha informato che ha richiesto alle cave la risistemazione del Fosso di Pescina (laterale alla via) con vasche di decantazione, la stabilizzazione del canale sotto il tornante alla quota 270 m (3° tornante) e l’attraversamento della strada comunale con tubo interrato.
    A questo proposito, la richiesta di GAIA di separare le acque (pulite) del versante da quelle di dilavamento della strada (potenzialmente inquinate da idrocarburi), a tutela delle sorgenti, avrebbe ritardato i lavori; ai primi di settembre 2009, tuttavia, le cave avrebbero presentato il progetto di massima (che l’ufficio avrebbe inviato a Legambiente);

 

Appurato che:

  • il progetto non prevedeva alcun utilizzo di terre (l’unico riferimento alle terre si trova nel provvedimento dell’ASL-PISLL del 18/6/08 e riguarda l’esplicito divieto di usare terre), smentendo la dichiarazione del sindaco e confermando che quanto da noi documentato era effettivamente uno smaltimento abusivo;

 

Considerato che:

  • il progetto, del 31/5/08, prevedeva l’intercettazione delle acque stradali da parte di basti di raccolta, il loro convogliamento in trincee drenanti sul lato monte di ogni rampa e lo scarico sulla scarpata al termine di ogni rampa; i lavori avrebbero richiesto 20-30 giorni, distribuiti in 4-5 mesi per evitare interruzioni del traffico;
  • il 18/6/08 l’ASL, ritenuto eccessivo il tempo di esecuzione e visto che la via d’arroccamento invade la carreggiata della strada comunale, ordina che i lavori siano terminati entro il 31/8/08, compresa la segnaletica di sicurezza stradale; prescrive la rimozione del cumulo di detriti a lato della via d’arroccamento; avvisa che, in caso di inottemperanza, sarà avviato provvedimento penale a carico del responsabile di cava;
  • il 4/9/08 il sindaco concede una proroga dei lavori, che dovranno iniziare entro metà settembre e terminare entro il 31/10/08, pena la sospensione dell’autorizzazione, l’avvio del procedimento di decadenza dell’autorizzazione e l’esecuzione d’ufficio dei lavori, con spese a carico delle cave (utilizzando le fideiussioni depositate);

 

Visto che:

  • i lavori di asfaltatura della via d’arroccamento sono stati eseguiti nel febbraio 2009, senza rispettare la scadenza del 31 ag. ordinata dall’ASL né quella del 31 ott. concessa dal sindaco e, soprattutto, senza che l’inadempienza sia stata sanzionata né dall’ASL con l’avvio del procedimento penale, né dal Comune con la sospensione dell’autorizzazione, l’avvio del procedimento di decadenza, e l’esecuzione d’ufficio dei lavori;
  • tali lavori sono stati realizzati solo parzialmente e in difformità dal progetto, in quanto:

i basti di raccolta sulle 6 rampe non sono stati realizzati;

le 6 trincee drenanti (una per rampa) non sono state realizzate; sulle sole tre rampe inferiori sono state sostituite da canaline in cemento (Foto 3), rese peraltro inefficaci dalla mancata manutenzione, poiché una cresta di detriti impedisce alle acque stradali di raggiungere le canaline stesse (Foto 4);

Foto 3. Canalina in cemento a lato della prima rampa (in sostituzione delle trincee drenanti).
Foto 4. Per mancata manutenzione, una cresta continua di detriti impedisce alle acque di dilavamento della via d’arroccamento di raggiungere la canalina di scolo, vanificandone la realizzazione.

 

  • l’ingiunzione ASL di rimuovere il cumulo di detriti a lato della via d’arroccamento non è stata rispettata (anzi, i detriti sono aumentati: Foto 5);
Foto 5. Il cumulo di detriti a lato della via d’arroccamento non è stato rimosso, anzi è cresciuto (sopra: maggio; sotto: novembre).

 

  • la segnaletica di sicurezza al raccordo via d’arroccamento-strada comunale non è stata collocata (Foto 6), né si è provveduto ad avviare il procedimento penale verso il responsabile di cava;
Foto 6. La via d’arroccamento (primo piano) si immette nella strada comunale (secondo piano) senza alcuna segnaletica stradale (né orizzontale né verticale).

 

  • non solo il Canale di Pescina non è stato sistemato (Foto 7), ma non ne è stato nemmeno presentato il progetto (sebbene i primi di settembre siano passati da un pezzo);
  • il canale sotto il tornante alla quota 270 m non è stato stabilizzato, anzi è diventato un solco che si amplia ed approfondisce ad ogni pioggia (Foto 7, freccia inferiore);
  • le vasche di sedimentazione non sono state realizzate;
  • le acque del versante non sono state separate da quelle della via d’arroccamento;
  • l’attraversamento della strada comunale con tubo interrato non è stato realizzato;
Foto 7. Il ravaneto sul quale corre la via d’arroccamento invade l’alveo del Fosso di Pescina, le cui acque incidono profondi solchi (frecce) nel ravaneto, trascinando a valle terre e detriti.

 

  • il dissesto idrogeologico conseguente alla mancata realizzazione dei lavori comporta:
    • il deflusso disordinato delle acque meteoriche con erosione areale e incanalata (Foto 8) del ravaneto sul quale corre la via d’arroccamento, con trascinamento a valle di terre e detriti;
Foto 8. Erosione areale (frecce gialle) e incanalata (frecce nere).

 

    • il risultato paradossale che le acque non scorrono nelle apposite canaline, ma si concentrano nei profondi solchi d’erosione all’apice di ogni tornante, si caricano di fanghi e precipitano a cascata (Foto 9), scorrendo poi lungo la strada comunale (esattamente ciò che le prescrizioni intendevano evitare) (Foto 10);
Foto 9. Le acque meteoriche si caricano di fango erodendo il ravaneto (Foto 7 e 8), precipitano nel piazzale adiacente all’imbocco della via d’arroccamento e scorrono poi sulla strada comunale (Foto 10).
Foto 10. I lavori di regimazione delle acque hanno condotto ad un risultato opposto alle loro finalità: le canaline di raccolta restano vuote (freccia), mentre acque e fanghi sono convogliati direttamente sulla strada comunale.

 

    • tale deflusso concentrato, oltre ad apportare detriti sul manto stradale (Foto 11), scava in esso solchi, particolarmente pericolosi in condizioni di scarsa visibilità e che hanno già provocato danni ad auto (Foto 12 e 13);
Foto 11. Fanghi e detriti erosi dal ravaneto vengono trascinati e depositati sulla strada comunale.
Foto 12. Luglio 2009: il ruscellamento concentrato delle acque meteoriche scava solchi nel manto stradale.
Foto 13. Novembre 2009: il solco di luglio è stato riparato ed asfaltato, ma le acque hanno scavato un nuovo solco, poco visibile di sera o quando è pieno d’acqua. A fine ottobre vi è finita un’Audi con grave danno (è stato necessario il ricorso al carro attrezzi).

 

Ritenuto che:

  • l’ostinata inottemperanza delle cave alle disposizioni dell’ASL e del Comune sia alimentata proprio dall’impunità loro concessa, per la sistematica mancata adozione dei provvedimenti sanzionatori;
  • ciò configuri l’omissione di atti d’ufficio da parte degli organi di controllo;
  • tale impunità, oltre a minare la credibilità degli organi di controllo, risulti profondamente ingiusta nei confronti dei cittadini (i quali, per ogni violazione, ricevono immediatamente la sanzione, non certo ripetute proroghe), configurando così un’odiosa “doppia giustizia” (pugno di ferro verso i cittadini, guanto di velluto verso le cave);

 

Si chiede:

  • di applicare immediatamente le sanzioni previste alle cave inadempienti;
  • di procedere d’ufficio, senza ulteriori proroghe, all’esecuzione dei lavori, recuperando le spese dalle fideiussioni versate dalle cave;
  • di ricordare a tutte le cave che lo scarico di terre lungo le scarpate delle vie d’arroccamento sarà sanzionato con la revoca dell’autorizzazione all’escavazione, oltreché denunciato alla magistratura come smaltimento abusivo di rifiuti;
  • di essere cortesemente informati delle misure adottate.

 

Si raccomanda:

  • che, nella sistemazione del Fosso di Pescina, le acque convogliate lungo ogni scarpata del ravaneto siano intubate o scorrano entro cunettoni in metallo corrugato o, comunque, si adottino accorgimenti che impediscano l’erosione di terre e detriti;
  • in alternativa, che sia rimossa la parte di ravaneto che attualmente invade l’alveo del Fosso di Pescina;
  • che al piede di ogni scarpata sia realizzata una capiente vasca di sedimentazione, da mantenere costantemente pulita;
  • che i progetti d’esecuzione dei lavori siano sottoposti non solo all’ASL (per gli aspetti relativi alla sicurezza), ma anche all’ARPAT (per gli aspetti ambientali).

Carrara, 17 novembre 2009
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

La vicenda della via d’arroccamento di Pulcinacchia, con i suoi errori progettuali, lo smaltimento abusivo di terre, il reiterato mancato rispetto delle ordinanze del sindaco e dell’ASL, la mancata applicazione delle sanzioni, è una testimonianza esemplare del Far West che regna alle cave e di come il Comune tolleri queste illegalità, fino a fornire ad esse un’esplicita copertura.

I documenti seguenti e le foto di cui sono corredati sono dedicati agli increduli.

Il sindaco copre lo smaltimento abusivo di terre. Legambiente si rivolge al difensore civico (20/8/2009)

Pulcinacchia: il sindaco non consegna la documentazione. Ecco il testo del ricorso al difensore civico (20/8/2009)

Sversamento terre a Pulcinacchia: la risposta (parziale) del Comune (7/8/2009)

Smaltimento abusivo di terre a Pulcinacchia. Ultimo sollecito al sindaco: dopo 5 mesi ancora non consegnata la documentazione (15/7/2009)

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)

Grotte di Pulcinacchia: la via d’arroccamento è un pericolo incombente per le sorgenti (21/5/2009)

Richiesta documentazione su Pulcinacchia: sollecito al sindaco (12/5/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia finalmente asfaltata: cosa resta da fare (27/3/2009)

Pulcinacchia: è bastata una pioggia per spazzare via le terre abusive e le rassicurazioni del sindaco (6/3/2009)

Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia: documentato lo smaltimento abusivo di terre (17/2/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia: fino a quando l’impunità? (18/12/2008)

Asfaltatura via d’arroccamento Pulcinacchia: basta proroghe alle cave inadempienti (3/12/2008)

Sullo smaltimento abusivo delle terre:

Smaltimento terre di cava: per smuovere il Comune ci vuole il TG (29/11/2011)

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”

Fanghi di cava gratis su Miseglia (VIDEO 28/12/2010) durata: 10′ 26″

Miseglia invasa dai fanghi di cava: fino a quando? (28/12/2010)

Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti? (16/1/2010)

Nonostante le ordinanze la cava La Piana-C è ancora inadempiente. Il Comune intervenga (12/11/2009)

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)

Ponti di Vara: altri due smaltimenti abusivi di terre di cava (7/6/2009)

Via d’arroccamento Calacata: ancora uno smaltimento abusivo di terre (1/4/2009)

Pulcinacchia: è bastata una pioggia per spazzare via le terre abusive e le rassicurazioni del sindaco (6/3/2009)

Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia: documentato lo smaltimento abusivo di terre (17/2/2009)


Sulla tolleranza del Comune verso lo smaltimento abusivo delle terre:

Il sindaco rassicura: lo smaltimento delle terre è monitorato. Infatti lo è, ma aumenta continuamente! (24/8/2009)

Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)

Smaltimento abusivo di terre nelle cave. Il segretario generale Tonelli istiga al reato (16/2/2009)

Cave e terre: quando l’illegalità diventa diritto acquisito (col beneplacito del sindaco) (13/2/2009)

 


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