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Cave del Sagro-Borla: chi fa disinformazione?

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È veramente singolare come il sindaco possa accusarci di una “campagna di disinformazione fatta di cifre e scenari non rispondenti alla realtà” quando lui stesso conferma la veridicità di tutto ciò che abbiamo reso pubblico: in particolare che ha firmato l’intesa per la nuova strada per le cave del Sagro-Borla all’insaputa dei carraresi e che, nell’attesa di tale progetto, ha dato il via libera al transito di una decina di camion giornalieri (da Castelpoggio-Gragnana-Carrara e poi, presumibilmente, da viale Potrignano-Torano-Strada dei marmi).

Nella sua risposta aggiunge che il progetto della nuova via d’arroccamento “dovrebbe essere redatto entro dicembre”; pertanto, se aggiungiamo i tempi di realizzazione, dobbiamo presumere che il passaggio “temporaneo” dei camion da Carrara durerà almeno un anno, dopo di che tutti i camion del Sagro-Borla passeranno dal versante carrarese (presumibilmente da via Murlungo-Ravaccione-Torano-Strada dei marmi).

Ma anche i silenzi della sua risposta confermano in pieno i timori che abbiamo esternato. Il sindaco, infatti, non dice se i camion trasporteranno blocchi o scaglie; tuttavia, dall’affermazione che la finalità è garantire l’attività estrattiva e preservare i posti di lavoro, è facile capire che saranno camion di blocchi; se infatti trasportassero scaglie l’attività estrattiva sarebbe in perdita e non salverebbe certo l’occupazione.

Implicitamente, dunque, il sindaco conferma che, sebbene l’escavazione sia stata sospesa perché le cave violavano l’obbligo di allontanare i detriti, l’intesa firmata prevede la prosecuzione di tale violazione: un vero premio all’ina­dempienza! Saremmo lieti se i comuni di Fivizzano e Carrara, la Provincia e il Parco, tacciandoci di disinformazione, ci smentissero assicurandoci che l’intesa prevede il transito dei soli camion di detriti: li invitiamo a dichiararlo espressamente.

La nuova via d’arroccamento prevista, congiungendo la cava Canalbianco con quelle del bacino del Sagro, realizzerebbe la saldatura del bacino marmifero industriale di Carrara con quello situato all’interno del Parco, favorendo un nuovo assalto al Parco stesso (Fig. 1).
 

Fig. 1. Il tracciato presunto della nuova via d’arroccamento prevista dall’intesa, congiungendo il recente ampliamento della cava Canalbianco alle cave dei M. Borla e Sagro, realizzerebbe la fusione del bacino marmifero industriale di Carrara con quello del Sagro-Borla, inducendo un’impennata dell’escavazione all’interno del Parco delle Apuane.

 

Infine, confermando che i soggetti promotori dell’intesa sono stati la Provincia e il Parco, il sindaco smentisce il presidente del Parco, la cui risposta scomposta (che chiede le dimissioni dei responsabili di Legambiente per “la stupidità delle loro dichiarazioni”) rivela solo la stizza per veder smascherati i suoi intenti che antepongono gli interessi delle cave a quelli del Parco che così poco degnamente presiede.

Carrara, 18 giugno 2016
Legambiente Carrara
 



Per saperne di più:

Sull’assalto delle cave al Parco delle Apuane:

Cave del Sagro-Borla: il sindaco riporta i camion a Carrara centro  (14/6/2016)

Camion delle cave del Sagro? Mai da Carrara!  (16/12/2015)

Le trovate del Parco Apuane: la beffa del frantoio Arnetola-Acquabianca  (14/8/2015)

Presupposti infondati: il Parco ritiri la delibera che introduce i frantoi nelle cave  (11/8/2015)

Come tutelare le Apuane? La ricetta del Parco: non bastano le cave, aggiungiamo i frantoi  (14/7/2015)

Esplosivo dossier sulle cave apuane: le osservazioni di Legambiente  (18/11/2014)

Osservazioni al piano paesaggistico: più paesaggio, più filiera, più occupazione, meno cave, meno impatto, meno rendita  (29/9/2014)

Le nostre osservazioni preliminari alla proposta di legge regionale sulle cave  (sintesi, 18/7/2014)

 Le nostre osservazioni preliminari alla proposta di legge regionale sulle cave (testo integrale, 17/7/2014, 236 KB)

La Regione protegga le sorgenti dalle cave di marmo  (27/3/2014)

Legambiente chiede le dimissioni del presidente del Parco: difende le cave, non le Apuane! (16/2/2014)

 

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