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Lettera alla Regione. Le cave ingrassano e inquinano: perché i cittadini dovrebbero sovvenzionarle?

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Al Presidente Regione Toscana, Claudio Martini

p.c.
Ass. Ambiente, Marino Artusa
Ass. Attività produttive, Ambrogio Angelo Brenna
Ass. Territorio e Infrastrutture, Riccardo Conti
Gruppi Consiliari

Sindaco di Carrara

 

Un progetto con luci ed ombre

Il Comune di Carrara ha predisposto un “Progetto per il riassetto complessivo dei bacini marmiferi carraresi” che prevede interventi per circa 51 milioni di €. Alla presentazione pubblica tenutasi a CarraraFiere il 31 gennaio, lei ha giustamente detto «se si fa sul serio, faremo sul serio anche noi».

Il problema sta proprio qui: il progetto, infatti, è stato illustrato in termini molto positivi, ma i pesanti aspetti negativi non sono potuti emergere, sia perché taciuti dai relatori sia per la deprecabile prassi, instaurata da alcuni anni dal Comune, di non prevedere alcun dibattito nei convegni, ridotti così a puri eventi propagandistici.

A titolo d’esempio, si è dichiarato che la tutela ambientale è una priorità assoluta mentre, andando a spulciare il progetto, essa appare interamente sacrificata a ben altre priorità.

Sebbene alcuni aspetti di tale progetto –ad es. la valorizzazione turistica della filiera marmo e alcune generiche dichiarazioni di principio– siano condivisibili, a nostro parere l’im­postazione complessiva e i dettagli applicativi ricalcano l’atteg­giamento di fondo dell’Ammi­ni­stra­zione comunale, che subordina gli interessi dell’intera collettività a quelli del comparto estrattivo.

 

Il marmo, da ricchezza a maledizione per la città

A Carrara, infatti, anche per l’atteggiamento miope di molte amministrazioni comunali, l’escavazione del marmo ha cessato da tempo di rappresentare una ricchezza per la città ed è divenuta una maledizione:

  • a causa del traffico pesante marmifero il limite dei 35 giorni annui di superamento delle polveri fini (PM10) ammesso dalla legge è abbondantemente superato (43 superamenti nei soli primi tre mesi del 2006!);
  • le condizioni di vivibilità urbana, come testimoniato anche dalla proliferazione dei comitati e dall’esplosione della conflittualità sociale, sono insostenibili da anni (polveri, rumore, vibrazioni, congestione del traffico, pericolosità, dissesto del manto stradale da traffico pesante, deterioramento del patrimonio edilizio e del suo valore);
  • per la compiacente inerzia del Comune, le sorgenti idropotabili sono intorbidate da marmettola di cava per oltre 100 giorni l’an­no;
  • per la costruzione della strada dei marmi (utilissima, ma che –perdurando l’attuale politica– porterebbe ad un’ulteriore impennata del­l’escavazione) la città si è indebitata per decenni; e così via.

 

Un’escavazione insostenibile, che punta sulla quantità

È nostra convinzione che i costi sostenuti dalla collettività per consentire il proseguimento dell’escavazione siano di gran lunga superiori ai benefici privati e pubblici e che, anche a causa della concorrenza internazionale, la sostenibilità del comparto marmifero apuano possa fondarsi solo su una radicale ristrutturazione che punti sulla produzione di qualità e sulla riduzione degli impatti:

  • forte riduzione dei quantitativi di marmo escavati (mantenendo solo l’estra­zione di blocchi);
  • chiusura delle cave in cui i blocchi prodotti sono meno del 30% dell’esca­vato, poiché sbriciolano letteralmente le montagne –con grave impatto diretto e indotto– per ricavarne carbonato di calcio (che, invece, deve essere ricavato unicamente dagli scarti del­l’estra­zione dei blocchi);
  • forte impulso alla lavorazione in loco dei blocchi, soprattutto a quella a maggior contenuto occupazionale e a maggior valore aggiunto;
  • rigorose misure di protezione ambientale (rivegetazione delle scarpate delle vie di arroccamento alle cave, per evitarne il dilavamento di marmettola che inquina le sorgenti;
  • superfici di cava pulite da marmettola, acque di taglio, idrocarburi); riduzione del traffico pesante…

Al contrario, l’Amministrazione comunale punta sulla produzione di quantità, favorisce l’escavazione del marmo da ridurre in polvere per ricavare carbonato (recentemente ha approvato il raddoppio dell’im­pianto Omya, esasperando l’impatto ambientale ed urbano, con ricadute occupazionali minime) e rifugge da ogni misura di protezione ambientale per non “arrecare disturbo” alle attività estrattive.

 

Una politica devastante, distruttiva per le Apuane

Il progetto dell’Amministrazione citato in apertura di questa lettera è la prosecuzione di questa politica devastante e insostenibile:

  • si propone di rivedere i confini del Parco delle Apuane per rimuovere i vincoli all’apertura di nuove cave nel Parco;
  • considera l’inquina­mento delle sorgenti da parte delle cave solo come un’ipotesi da verificare nei prossimi anni (sebbene una valanga di studi –compresi quelli recenti commissionati dal Comune stesso– lo dimostri in maniera incontestabile), ritenendosi così esonerata dall’adozione di misure di protezione ambientale;
  • considera normale la produzione media dell’80% di scarti di escavazione (e perciò la presenza di cave di solo carbonato), ecc.

 

Perché sovvenzioni pubbliche a profitti privati?

L’85% dei finanziamenti previsti dal progetto andrebbe per interventi che dovrebbero pagare gli imprenditori dell’escavazione, configurandosi così come una sovvenzione pubblica a profitti privati che prolungherebbe l’agonia della città e come un sostegno ad una strategia produttiva insostenibile.

Legambiente chiede pertanto alla Regione Toscana di:

  • non finanziare il progetto del Comune di Carrara;
  • promuovere, invece, uno studio sui costi interni ed esterni (a carico della comunità) della filiera del marmo apuano (coinvolgendo Camere di Commercio, Università ed enti di ricerca), volto ad individuare una strategia sostenibile che renda il comparto marmifero una risorsa economica, occupazionale e sociale per la collettività e ne contenga drasticamente gli impatti.

Carrara, 22 aprile 2006
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle problematiche tra cave e inquinamento delle sorgenti:

Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti? (16/1/2010)

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)

Gestire le cave rispettando l’ambiente e i cittadini: le proposte di Legambiente (11/1/2007)

Assindustria protesta per l’ordinanza alle due cave che inquinano le sorgenti. Ha ragione: l’ordinanza dovrebbe essere estesa a tutte le cave! (25/6/2007)

Ordinanza a due cave che inquinano le sorgenti. Era ora! Bravo sindaco! (21/6/2007)

A difesa delle sorgenti: occorre trasparenza e porre ordine alle cave (21/3/2006)

Come le cave inquinano le sorgenti (conferenza, illustrata) (17/3/2006)

Come le cave inquinano le sorgenti. Ecco le prove. Come evitarlo (Conferenza, relazione di Giuseppe Sansoni, 17/3/2006: PDF, 3,2 MB)

Conferenza Cave e inquinamento sorgenti       (17/3/2006) (pps: 11,2 MB)

Inquinamento delle sorgenti. Mancano i filtri? No, manca la prevenzione! (4/12/2005)

Sulle cave che da anni producono quantità elevatissime di detriti e pochi o niente blocchi:

Controversia sulla disposizione del giudice Bartolini di sospendere l’asportazione dei ravaneti per ridurre i camion e il PM10 (29/8/2010)

Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)

I dati 2006 sulle cave fuorilegge confermano quelli 2005: blocchi 17%, detriti 83% (27/2/2007)

Ecco i primi dati (2005) sulle cave fuorilegge: 17% blocchi, 83% detriti (3/1/2007)

  Costi esterni della filiera marmo C.R.E.D. Versilia, 2006 (392 KB)

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”

Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili:

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)

Gli autotrasportatori si autoassolvono spacciando l’eccezione per la regola. Ecco perché sbagliano (20/1/2009)

Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)

PM10: è evidente la responsabilità dei camion del marmo. Ecco le misure da prendere (30/3/2006)

Il quadro generale della situazione sulle polveri sottili è documentato in:

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

 


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