Dimensione testo » A+ | A–

Far West cave: la nostra risposta allo sceriffo Tonelli

Share
Print Friendly, PDF & Email

La pubblicazione del nostro documento Far West: cave fuorilegge. Con lo sceriffo complice!, che documenta un quadro di diffusa illegalità da oltre un decennio, ha chiaramente innervosito Marco Tonelli che si è riconosciuto, a quanto pare, nel ruolo di sceriffo.

Tonelli ci rimprovera di non aver scorporato, dalla quantità dei detriti estratti da ciascuna cava, le quantità derivanti da lavori “accessori” alla coltivazione (cioè: preparazione dei fronti, messa in sicurezza, bonifiche). Gli chiediamo: come avremmo potuto farlo se lui non ci ha mai fornito il dato? Ci vuole una bella faccia a fornirci dati parziali e, poi, accusarci di aver utilizzato intenzionalmente, dunque con dolo, dati incompleti!

Se davvero Tonelli possiede quel dato, se davvero il Comune utilizza dati completi e veritieri, allora non si comprende perché lo scorso anno l’ufficio marmo, non sapendo come giustificare il dato delle molte cave che, per oltre dieci anni, hanno prodotto detriti per più del 90%, ha dichiarato che tali dati erano inattendibili perché, alla pesa comunale, i trasportatori mentivano sulla vera cava di provenienza dei detriti, indicandone una cava fasulla. Soprassedendo sull’attendibilità di tale spiegazione (di comodo?), Tonelli è consapevole di aver utilizzato e diffuso dati falsi? Ha, come inevitabile conseguenza della sua spiegazione, denunciato i trasportatori per falsa dichiarazione?

 

Anche alla Regione il Comune ha inviato dati falsi?

Ci chiediamo come, con tali dati inattendibili, l’ufficio marmo abbia verificato il rispetto del PRAER che richiede l’invio alla Regione di una specifica relazione annuale, al fine di assicurarsi che i blocchi estratti da ciascuna cava siano almeno il 25% del materiale estratto (lavori preparatori esclusi). A questo punto, è legittimo dubitare che queste relazioni contenessero dati puntuali, cava per cava, distinguendo i detriti derivanti dalla coltivazione vera e propria da quelli provenienti da lavorazioni accessorie: è possibile che contenessero solo considerazioni generiche ed evasive.

Per fugare ogni dubbio malevolo e tendenzioso, allo sceriffo Tonelli non resta che rendere pubblica anche una sola delle relazioni annuali. Dubitando della sua disponibilità a farlo, stamani ne abbiamo chiesto copia al comune.

 

Macché dati sensibili! Tonelli fa il finto tonto?

A proposito delle nostre mezze verità, Tonelli sostiene che i dati anonimi delle cave sono conformi a quanto suggerito dal difensore civico. In realtà, quest’ultimo scriveva a Tonelli: «Le confermo il Suo obbligo, in qualità di dirigente e di responsabile del procedimento, di fornire alla Segreteria di Legambiente Carrara, i dati relativi e dettagliati cava per cava dei quantitativi di materia­le escavato. A parere dello scrivente non è giustificato il rifiuto di mettere a disposizione dei dati che in base alla legge non sono sensibili e non violano la normativa sulla privacy». È un vero enigma logico come Tonelli abbia potuto dedurne che consegnandoci tali dati avrebbe violato la normativa sulla privacy.

Di fronte alla solida volontà dell’ufficio marmo di non fornire i dati, il difensore civico aggiungeva poi: «Si suggerisce, comunque, di fornire i dati richiesti cava per cava, divi­si per “canaloni”, omettendo il nome delle aziende estrattive, utilizzando un criterio numerico od alfabetico» (dove il “comunque” rafforzava l’affermazione che non si trattava di dati sensibili). In ogni caso, i dati ci sono stati forniti anonimi e non “divisi per canaloni”: forse per impedirci una localizzazione anche approssimativa di ciascuna cava?

 

Cave con soli detriti o con soli blocchi: anch’esse rispettano il PRAER?

Quanto a “vere bugie”, poi, ci chiediamo come Tonelli  sia stato in grado di certificare il rispetto del PRAER da parte delle cave che, per dieci anni, hanno portato a valle solo detriti, e neppure un blocco. Non gli è mai venuto il sospetto che fossero cave per la produzione di carbonato? E cosa ha pensato delle cave che, per dieci anni, hanno portato a valle solo blocchi, e neppure un grammo di detriti? Ha pensato a un miracolo? Non gli è mai venuto il sospetto che i detriti fossero stati abbandonati al monte, in violazione delle prescrizioni dell’autorizza­zio­ne?

 

Lo sceriffo che istiga al reato

Eppure Tonelli era perfettamente consapevole dell’abbandono abusivo delle terre di cava al monte. Nel 2009, infatti, palesò apertis verbis il suo pensiero: dopo aver ribadito che le cave hanno l’obbligo di smaltire le terre, pena la sospensione o la revoca dell’autorizzazione, chiarì che «il nostro settore marmo, se necessario, proporrà tutti gli atti utili a scongiurare il blocco della lavorazione». Dunque, piena tolleranza per gli abusi e assicurazione che, in ogni caso, non ci sarebbero state sanzioni (se necessario, fino al blocco della lavorazione) ma, al contrario, “sarà scongiurato il blocco della lavorazione”: un’autentica e manifesta istigazione al reato!

Siamo fortemente convinti che la renitenza dell’ufficio marmo a fornirci dati completi non abbia avuto nulla a che fare con le motivazioni addotte di privacy delle aziende, motivazioni chiaramente inconsistenti. Sono bensì riconducibili al timore che emergesse una gestione del marmo opaca, e a danno degli interessi della comunità carrarese.

 

Chi ha paura della trasparenza?

Continueremo, pertanto, a lottare per ottenere la piena trasparenza. Non per “una sterile polemica demagogica”, ma per esigenza civica di chiarezza sull’utilizzo delle risorse della comunità. La trasparenza, infatti (temuta solo da chi ha qualcosa da nascondere), consente alla cittadinanza attiva di avanzare proposte migliorative, dalla parte dei cittadini, come abbiamo sempre fatto e continueremo a fare.

Carrara, 13 ottobre 2017
Legambiente Carrara
 



Per saperne di più:

Sulla tenace resistenza del Comune, in violazione della legge, a consegnare i dati sulle cave:

Accesso ai dati: basta con i segreti a protezioni delle cave fuorilegge! (6/10/17)

Al sindaco e a Marisaldi la maglia nera per la trasparenza (24/5/2007)

Commissione cave: le associazioni chiedono a Vannucci i dati sulle cave (15/5/2007)

Bavaglio e dati nascosti: Vannucci vuole una commissione cave di burattini (20/4/2007)

Cave, camion, sorgenti: vogliamo vederci chiaro (12/4/2007)

Il testo dell’esposto alla Procura contro Marisaldi e sindaco per mancata consegna dei dati sulle cave  (4/4/2007)

Vannucci vuole mettere il bavaglio alla Commissione cave: chi ha paura della verità? (3/4/2007)

La pazienza è finita: esposto alla Procura della Repubblica per mancata consegna dei dati sulle cave (3/4/2007)

Consegna dati sulle cave: l’ennesima risposta evasiva del Comune (22/3/2007)

Il Comune scuce i dati sulle cave col contagocce: la nostra riserva di pazienza è finita (5/3/2007)

Ultimo avviso al Comune, prima della denuncia alla magistratura, per la mancata consegna dei dati sulle cave (27/2/2007)

Dopo quasi un anno il Comune consegna solo dati parziali sulle cave (9/2/2007)

Il Comune preannuncia la consegna dei dati sulle cave (26/1/2007)

La rapina delle cave: l’assessore al marmo, Vannucci, non crede ai dati che ci ha fornito (6/1/2007)

Finalmente il Comune consegna i dati 2005 sulle cave: e gli altri anni? (3/1/2007)

Dopo il pronunciamento del difensore civico: adesso il Comune ci consegni i dati sulle cave! (20/11/2006)

Il difensore civico dà ragione a Legambiente. Il Comune deve consegnare i dati sulle cave (15/11/2006)

Il Comune nega i dati sulle cave. Legambiente ricorre al difensore civico (5/9/2006)

Marisaldi nega i dati sulle cave. Legambiente chiede al sindaco provvedimenti disciplinari (19/8/2006)

Richiesta accesso ai dati sulle cave: Legambiente diffida il Comune (4/8/2006)

Legambiente chiede al Comune i dati dei quantitativi escavati da ciascuna cava (29/4/2006)

Sulle cave che da anni producono quantità elevatissime di detriti e pochi o niente blocchi:

Far West: cave fuorilegge. Con lo sceriffo complice! (4/10/2017)

Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)

I dati 2006 sulle cave fuorilegge confermano quelli 2005: blocchi 17%, detriti 83% (27/2/2007)

Ecco i primi dati (2005) sulle cave fuorilegge: 17% blocchi, 83% detriti (3/1/2007)

Sullo smaltimento abusivo delle terre di cava:

Consorzio Carrara Marble Way: i veri intenti celati dietro i buoni propositi di riutilizzo degli scarti (28/9/2017)

Il marmo dei ‘Robin Hood’ alla rovescia – Videoinchiesta di M. Bernabè (28/5/2013)

Smaltimento terre di cava: per smuovere il Comune ci vuole il TG (29/11/2011)

Smaltimento abusivo delle terre di cava: servono fatti, non proclami! (8/11/2010)

Fanghi di cava gratis su Miseglia (VIDEO 28/12/2010) durata: 10′ 26″

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)

Via d’arroccamento Calacata: ancora uno smaltimento abusivo di terre (1/4/2009)

Pulcinacchia: è bastata una pioggia per spazzare via le terre abusive e le rassicurazioni del sindaco (6/3/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia: documentato lo smaltimento abusivo di terre (17/2/2009)

Sulla tolleranza del Comune verso lo smaltimento abusivo delle terre:

Il sindaco rassicura: lo smaltimento delle terre è monitorato. Infatti lo è, ma aumenta continuamente! (24/8/2009)

Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)

Smaltimento abusivo di terre nelle cave. Il segretario generale Tonelli istiga al reato (16/2/2009)

Cave e terre: quando l’illegalità diventa diritto acquisito (col beneplacito del sindaco) (13/2/2009)

 

Share