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Polveri da camion a Miseglia: urgono misure concrete

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                                                              A:      – Sindaca di Carrara

                                                                       – Comandante Polizia municipale

 

                                                              p.c.:   – CNA-FITA cna.carrara@cna-ms.it

                                                                       – Confartigianato Trasporti sedeprovinciale@confartigianato.ms.it

                                                                       – Nausicaa info@nausicaacarrara.it

                                                                       – OMYA Carrara info.it@omya.com

                                                                       – STAMPA

SOMMARIO:

  1. Copertura dei camion in discesa verso la pesa
  2. Copertura dei camion in ingresso alla galleria della strada dei marmi
  3. Camion dei granulati (decisamente sporchi)
  4. Polveri sul manto stradale
  5. Impianto di lavaggio inadeguato
  6. Indicazioni sulle misure da adottare
  7. Conclusioni

 

 

I residenti di Miseglia Bassa (via dei Campi) vi hanno già manifestato da ben oltre un anno il loro disagio e le preoccupazioni per la loro salute derivanti dalle polveri sollevate dai camion del marmo nel tratto tra l’uscita della galleria (presso il semaforo di via Carrara-Miseglia) e la pesa comunale, polveri alle quali si aggiungono quelle che risalgono dall’area della pesa stessa e dai camion in uscita dalla strada dei marmi (documentate anche in un verbale della polizia municipale del febbraio 2022).

I residenti, lamentando che agli incontri già avuti con le istituzioni non è seguita alcuna misura concreta di mitigazione delle polveri sottili, ci hanno contattato chiedendo un sostegno alle loro rivendicazioni di tutela della salute. Dobbiamo dire che abbiamo trovato persone splendide, equilibrate e dotate di uno spiccato senso civico. Persone che, pur nella ferma determinazione a difendere il loro diritto alla salute, non nutrono astio verso i camionisti, riconoscendo parimenti sacro il loro diritto al lavoro. Detto semplicemente, non individuano alcun “nemico” ma solo una serie di interlocutori, ciascuno dei quali è chiamato a fare la sua parte affinché –con il concorso di tutti– vengano adottate le misure necessarie a garantire sia i diritti dei residenti che quelli dei camionisti.

Abbiamo dunque preso a cuore la situazione dei residenti e, assieme a loro, abbiamo cercato di documentare i problemi e di individuare le possibili soluzioni. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale convochi a breve un incontro operativo con tutte le parti interessate, finalizzato a una chiara assunzione di impegni e di responsabilità da parte di tutti.

Va premesso che le polveri diffuse nell’aria provengono fondamentalmente da tre processi: 1) il sollevamento di terre e marmettola dal materiale trasportato (per attrito con l’aria) durante il trasporto, soprattutto se il cassone non è coperto dal telone protettivo, 2) il rilascio da camion sporchi, 3) il sollevamento, ad opera degli pneumatici, delle polveri accumulatesi sulla strada.

A tal fine riportiamo di seguito i risultati della nostra indagine speditiva sulla situazione di fatto relativa a questi tre processi e, in chiusura, avanziamo alcune proposte.

 
 

1.  Copertura dei camion in discesa verso la pesa

  

Considerato che, per contenere il rilascio di polveri durante il transito, i camion che trasportano terre e tout venant, pietrisco, scaglie, devono coprire il cassone con un telone protettivo (come previsto da un’apposita ordinanza), la mattina di venerdì 21 luglio abbiamo fotografato 100 di questi camion in discesa verso la pesa al fine di verificare il rispetto di tale prescrizione.

I risultati sono mostrati nella Fig. 1 nella quale è stato applicato al bordo di ogni foto un colore semaforico che esprime la valutazione sintetica: verde per cassoni adeguatamente coperti con telone, giallo per copertura incompleta e rosso per copertura decisamente inadeguata, ai quali abbiamo poi aggiunto il nero per i cassoni completamente scoperti.

Solo il 29% dei camion tiene il telone correttamente chiuso (nostro contrassegno:  SI ); il 48% lo tiene parzialmente ( NO ) o completamente aperto ( NO! ) e il 23% chiude il telone ma non fino in fondo ( NI ). Ben il 71% dei camion ha dunque il cassone con copertura inadeguata. Si tratta di una situazione decisamente insoddisfacente, fonte di rilascio di polveri, sulla quale è indispensabile intervenire.

Fig. 1. 100 camion (93 di scaglie e 7 di terre) ripresi venerdì 21/7/2023 sulla strada che scende alla pesa, al fine di verificare la chiusura del telone di copertura. Solo il 29% dei camion ha il telone correttamente chiuso.
Fig. 1. 100 camion (93 di scaglie e 7 di terre) ripresi venerdì 21/7/2023 sulla strada che scende alla pesa, al fine di verificare la chiusura del telone di copertura. Solo il 29% dei camion ha il telone correttamente chiuso.

 
 

2.  Copertura dei camion in ingresso alla galleria della strada dei marmi

 

La mattina di martedì 25 luglio abbiamo fatto nuove riprese dei camion al loro ingresso nella galleria della strada dei marmi. Con una certa sorpresa, abbiamo verificato che la percentuale dei camion di scaglie col telone correttamente chiuso è salita al 51%, mentre sono scese le percentuali sia dei teloni chiusi in maniera decisamente insoddisfacente (34%) sia di quelli con telone leggermente aperto (15%).

Ciò che più ha sorpreso è il fatto che nessun camion in ingresso alla galleria avesse il cassone completamente scoperto (mentre lo avevano ben 17 dei camion lungo la discesa verso la pesa).

Il confronto tra la copertura dei camion in discesa verso la pesa e quelli in ingresso alla strada dei marmi è mostrato nella Tab. 1, mentre le foto di questi ultimi sono riportate nella Fig. 2.

 

Tab. 1. Grado di copertura del cassone con l’apposito telone: confronto tra 100 camion in discesa verso la pesa e 100 in ingresso alla galleria della strada dei marmi. Saltano all’occhio vistose differenze: tra quelli in ingresso alla galleria, 51 hanno il telone ben chiuso (contro i soli 29 tra i camion che scendono alla pesa) e nessuno ha il cassone completamente scoperto (contro i ben 18 tra quelli che scendono alla pesa).

 

Fig. 2. 100 camion di scaglie ripresi martedì 25/7/2023 al loro ingresso nella galleria della strada dei marmi. 51 camion hanno il telone correttamente chiuso; in 34 la chiusura è decisamente insoddisfacente e in altri 15 è leggermente aperto (forse per un difetto del meccanismo di chiusura).
Fig. 2. 100 camion di scaglie ripresi martedì 25/7/2023 al loro ingresso nella galleria della strada dei marmi. 51 camion hanno il telone correttamente chiuso; in 34 la chiusura è decisamente insoddisfacente e in altri 15 è leggermente aperto (forse per un difetto del meccanismo di chiusura).

 

Per un’ulteriore verifica, nella prima colonna della Fig. 3 abbiamo riportato i 17 camion che avevano il cassone completamente scoperto lungo la discesa verso la pesa, ponendoli a confronto (colonne a destra) con gli stessi camion in ingresso nella galleria della strada dei marmi (identificati dalla targa o da altri segni di riconoscimento).

Dal confronto risulta palese che la chiusura incompleta del cassone dei camion che scendono verso la pesa non è dovuta a un guasto del meccanismo di trascinamento del telone (come avevamo ipotizzato in un primo momento), ma a trascuratezza da parte dell’autista.

In sostanza, un discreto numero di autisti chiude più o meno completamente il telone prima di entrare nella galleria della strada dei marmi (probabilmente per il timore di multe, visto che la galleria è dotata di telecamere di controllo), mentre trascura questa precauzione nel tragitto dalle cave alla pesa.

 

Fig. 3. Confronto della copertura del cassone tra i 17 camion discendenti verso la pesa con il telone completamente aperto e gli stessi camion in ingresso alla galleria della strada dei marmi (alcuni di questi ultimi sono transitati due volte nel corso della mattinata). È del tutto evidente che i camionisti tendono a chiudere il telone prima di entrare nella galleria, mentre trascurano questa precauzione scendendo dalle cave alla pesa.
Fig. 3. Confronto della copertura del cassone tra i 17 camion discendenti verso la pesa con il telone completamente aperto e gli stessi camion in ingresso alla galleria della strada dei marmi (alcuni di questi ultimi sono transitati due volte nel corso della mattinata). È del tutto evidente che i camionisti tendono a chiudere il telone prima di entrare nella galleria, mentre trascurano questa precauzione scendendo dalle cave alla pesa.

 

 

3.  Camion dei granulati (decisamente sporchi)

 

I camion che trasportano i granulati prodotti nell’impianto OMYA di Torano all’impianto di Avenza per la macinazione in carbonato di calcio micrometrico sono dotati di tetto metallico con due chiusini a slitta: dovrebbero dunque evitare ogni dispersione di polveri.

In realtà, sebbene la polvere di marmo eventualmente presente sui cassoni tenda a essere mascherata dalla loro verniciatura bianca, è piuttosto semplice distinguere a colpo d’occhio un camion pulito da uno coperto di polvere di marmo. Basta infatti verificare la nitidezza delle scritte sulla carrozzeria e se la banda gommata posteriore alla giunzione tra tetto e cassone ha mantenuto l’originario colore nero o se le polveri l’hanno resa grigia o addirittura bianca (Fig. 4).

Fig. 4. Un camion di granulati pulito si riconosce dalla banda gommata nera e dalle scritte nitide sulla carrozzeria (frecce). A: camion pulito; B: camion quasi pulito (la banda gommata e le fasce rosse della carrozzeria sono leggermente polverose). (Foto del 2010).

 

Purtroppo per mostrare camion di granulati puliti siamo dovuti ricorrere a foto del 2010: dei 47 camion transitati il 21 e il 25 luglio, infatti, solo 3 erano puliti (in realtà era lo stesso camion passato tre volte) mentre tutti gli altri erano decisamente sporchi. Si riportano nella Fig. 5 il solo camion pulito e tre esempi tipici degli altri camion.

 

Fig. 5. A: l’unico camion di granulati pulito riscontrato. B, C e D: tipici esempi degli altri camion di granulati (molto polverosi) transitati il 21 e il 25 luglio 2023. Le frecce indicano la banda gommata (nera quando non è ricoperta di polveri).

 

Per distinguere la polvere di marmo presente sui cassoni dal colore bianco della vernice è anche possibile ricorrere a un artificio di fotoritocco: riducendo la luminosità, infatti, il bianco della vernice diviene grigio più o meno scuro, mentre i depositi di poveri sufficientemente spessi –restando bianchi– risaltano bene sullo sfondo scuro (Fig. 6).

 

Fig. 6. Esempio di artificio di fotoritocco applicato all’intero cassone (camion 12: area perimetrata dal tratteggio giallo) o al solo tetto (camion 13, 14 e 19) per distinguere i depositi di polveri bianche dalla vernice bianca della carrozzeria. Riducendo la luminosità nella porzione di carrozzeria di interesse, la verniciatura bianca diviene grigio scuro, mentre i depositi di polveri sufficientemente spessi restano bianchi. La seconda riga ripor-ta gli stessi camion della prima riga, ma sottoposti a fotoritocco. Le frecce indicano le chiazze di polveri sul tetto dei camion.

 
 

4.  Polveri sul manto stradale

 

Le foto, scattate il 30 luglio, documentano lo stato di incuria del tratto della strada comunale ex marmifera che scende dall’incrocio con la via Carrara-Miseglia alla pesa (Fig. 7). Le frecce rosse indicano i depositi di polveri di marmo, quelle blu i depositi di foglie secche trattenuti sulla sede stradale dalla vegetazione erbacea non rimossa (frecce bianche) e quelle gialle le fronde di arbusti sporgenti sulla carreggiata.

 

Fig. 7. Condizioni di incuria in cui versa la strada che scende alla pesa. Frecce bianche: barriera erbacea che trattiene le polveri sulla strada. Frecce rosse: depositi di polveri (che il transito dei mezzi pesanti risolleva continuamente). Frecce gialle: arbusti e loro fronde cresciuti al margine della strada o sporgenti in essa. Frecce blu: foglie secche. Foto 6: polveri sulle foglie di un alberello di carpino. Nell’ovale tratteggiato della foto 10 si intravede uno pneumatico abbandonato.

 

È evidente che la pulizia della strada e la rimozione delle barriere laterali erbacee che trattengono le polveri sulla carreggiata (favorendone il continuo risollevamento) darebbero un bel contributo a ridurre la polverosità che affligge la frazione di Miseglia bassa.

 

5.  Impianto di lavaggio inadeguato

 

Domenica 30 luglio, approfittando del fermo festivo, abbiamo verificato lo stato dell’impianto di lavaggio camion, riscontrando una situazione di trasandatezza generale.

Ciascuno dei due tunnel è dotato, sia sul lato destro che su quello sinistro, di 9 colonne inferiori e 9 superiori (rispettivamente per il lavaggio della parte bassa e alta delle fiancate dei camion), ciascuna delle quali progettata con 11 ugelli spruzzatori per un totale di 198 ugelli a sinistra e altrettanti a destra (396 ugelli per tunnel).

Tuttavia alcune colonne portaugelli sono mancanti e in alcune di esse mancano alcuni ugelli (Fig. 8A-8F). Anche lo stato delle soffianti per l’asciugatura dei mezzi è deplorevole: lamiere arrugginite abbandonate a terra e fessure d’uscita dei getti d’aria inefficaci perché deformate (Fig. 8G-8H).

 

Fig. 8. Impianto lavaggio camion. A: L’impianto con i due tunnel, visto da monte. B: Trattamento acque. C: Tunnel 1, lato sinistro. D: Tunnel 1, lato destro: tre colonne mancanti (linee in tratteggio giallo) di ugelli spruzzatori superiori e una inferiore danneggiata (freccia). E e F: Tunnel 2: a sinistra manca una colonna di spruzzatori; a destra ne mancano tre. G e H: getti d’aria superiore e inferiore per asciugatura (frecce tratteggiate a doppia punta); ventole soffianti (frecce blu); fessure soffianti inefficaci perché deformate (frecce bianche); coperture distaccate o corrose abbandonate (frecce turchesi).

 

Complessivamente nell’impianto mancano ben 93 ugelli (Tab. 2).

 

Tab. 2. Ugelli e colonne portaugelli mancanti nell’impianto di lavaggio.

 
 

A ciò va aggiunto un discreto numero di ugelli non funzionanti perché intasati, come abbiamo constatato in un sopralluogo preliminare. Non siamo però in grado di precisarne il numero poiché, quando (lunedì 31 luglio) siamo andati per controllarlo, l’intero impianto era inspiegabilmente spento e pertanto i camion vi transitavano senza ricevere una goccia d’acqua (Fig. 9). Dal 1° agosto, poi, il transito dei camion è stato sospeso per le ferie e ciò ha reso impossibile la verifica.

 

Fig. 9. Lunedì 31 luglio: l’impianto di lavaggio è spento: i camion vi transitano, ma dagli ugelli non esce alcun getto d’acqua.

 

Infine, sebbene il fermo dell’impianto ci abbia impedito anche il controllo della sezione di asciugatura post lavaggio, il suo stato di degrado (visibile nelle Fig. 8G-8H) ci fa ritenere che questa sezione sia inattiva (o quantomeno malfunzionante) da tempo.

In conclusione, va preso atto che l’impianto di lavaggio versa in una condizione indecorosa che non è decisamente tollerabile.
 
 

6.  Indicazioni sulle misure da adottare

 

A conclusione dei nostri sopralluoghi forniamo alcune indicazioni sulle misure a nostro parere prioritarie da adottare.

Contenimento della diffusione di polveri da parte dei camion

  • Considerato che molti autisti chiudono il telone entrando nella galleria della strada dei marmi ma lo tengono più o meno aperto nella discesa verso la pesa, può essere utile, in quest’ultima, l’installazione di una telecamera e la contestazione delle infrazioni ai trasgressori;
  • considerato che la discesa invita a correre (sollevando più polveri) ugualmente utile può essere un segnale di limite di velocità (30 km/h?);
  • i teloni sono generalmente molto polverosi: prescrivere un lavaggio settimanale integrale (telone compreso);
  • come visto, i camion di granulati sono molto polverosi: prescrivere un lavaggio molto energico iniziale, seguito da un lavaggio settimanale integrale (tetto o telone compreso);
  • impegnare l’Omya a installare, presso lo stabilimento della Piastra, un impianto di lavaggio camion specificamente mirato all’accurata pulizia (soprattutto del tetto) dopo ogni carico; lo stesso impianto potrebbe essere attrezzato per un lavaggio settimanale integrale e a fondo.

Pulizia della strada discendente alla pesa

  • per evitare che le bordure erbacee laterali trattengano le polveri sulla sede stradale (favorendone il continuo risollevamento al transito dei camion), sfalciare radicalmente e regolar­mente le bordure erbacee e mantenere efficiente lo scolo delle acque; potare o rimuovere anche gli arbusti a immediato ridosso della strada e le fronde sporgenti sulla carreggiata;
  • effettuare un lavaggio quotidiano (serale) della sede stradale;

Adeguare l’impianto di lavaggio camion

  •  Ammodernare radicalmente l’impianto, oggi assolutamente inaccettabile. Nell’immediato sostituire tutti gli ugelli mancanti e riparare quelli intasati;
  • a breve termine progettare un adeguamento dell’impianto che, su comando dell’autista, consenta di attivare il lavaggio integrale (tetto o telone, fiancate, pneumatici, fronte, retro e scocca inferiore). Non appena realizzato, prescrivere a tutti i camion (oltre al lavaggio usuale ad ogni passaggio) un lavaggio integrale settimanale (magari a inizio giornata, a camion vuoto).

Altre indicazioni

 I residenti, oltre al transito di camion prima delle 6 del mattino, lamentano che in tale orario, all’uscita della galleria della strada dei marmi, staziona una fila di camion a motore acceso, producendo rumore e inquinamento. Ciò, unitamente alle conversazioni degli autisti, turba il sonno dei residenti. Chiedono pertanto il rispetto dell’orario dell’inizio attività (h 6), lo spegnimento dei motori durante l’attesa e la raccomandazione di mantenere un tono di voce basso.

Infine, considerato che spesso i camion superano il limite di carico consentito, che scaricano nella piazzuola posta in prossimità dell’impianto di lavaggio, i residenti chiedono che i camionisti rispettino tale limite fin dalla cava di partenza.

Essendo vietata al transito dei pedoni, non abbiamo potuto verificare lo stato della strada dei marmi. Ci corre tuttavia l’obbligo di riportare le lamentele segnalateci da molti camionisti riguardo alla manutenzione della strada dei marmi e, in particolare, alla sua elevata polverosità.
 
 

7.  Conclusioni

 

Crediamo che i nostri sopralluoghi speditivi, pur svolti in pochi giorni, abbiano messo in evidenza una tale serie di deficienze strutturali e di trasandatezza (della sede stradale, dei camion, dell’impianto di lavaggio e nei comportamenti individuali) che, nel loro insieme, configurano una situazione decisamente incivile e insostenibile. Sebbene non abbiamo svolto alcuna verifica in merito, riteniamo che tale situazione rifletta anche una carenza di controlli, effettuabili su strada da pattuglie mobili della polizia municipale o dal semplice controllo in sede delle riprese delle telecamere installate sulla strada dei marmi.

Chiediamo pertanto all’amministrazione comunale di farsi carico di tale situazione insostenibile. Oltre ai doverosi interventi strutturali, suggeriamo la convocazione di un incontro tra tutte le parti interessate affinché, nell’interesse di tutti, ciascuna parte si assuma le proprie responsabilità e adotti comportamenti conseguenti. Ci auguriamo che questo percorso possa dare buoni risultati, restituendo una vivibilità accettabile ai residenti e riducendo al minimo le infrazioni e le relative sanzioni nei confronti degli eventuali “irriducibili”.

Carrara, 4 agosto 2023
Legambiente Carrara
 



Per saperne di più:

Sui problemi di Miseglia derivanti dalle cave:

Resoconto seconda escursione “sui sentieri della prossima alluvione”: bacino di Miseglia  (16/8/2020)

Esposto alla Procura: il Comune ha scelto di allagare Miseglia ad ogni pioggia (12/11/2012)

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Sul nuovo impianto di lavaggio camion di Miseglia bassa:

Impianto di lavaggio camion: le modifiche peggiorative  (1/10/2013)

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