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Gli scrupoli di coscienza del sindaco: come raggirare i cittadini, evitare i fermi camion e non sentirsi un verme?

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A:
Regione Toscana
Assessore all’ambiente,
Anna Rita Bramerini: annarita.bramerini@regione.toscana.it
 
Direz. Gen. Politiche Territoriali, Ambientali, Mobilità
Mauro Grassi: mauro.grassi@regione.toscana.it
 
Provincia di Massa Carrara
Assessore all’ambiente,
Livio Grillotti: l.grillotti@provincia.ms.it
 
Dirigente Settore Ambiente,
Teresa Zattera: t.zattera@provincia.ms.it
 
Comune di Carrara
Sindaco,
Angelo Zubbani: sindaco@comune.carrara.ms.it
 
Dirigente Settore Ambiente,
Franco Fini: ffini@comune.carrara.ms.it
 
Ass. Ambiente,
Roberto dell’Amico: gcredenzuoli@comune.carrara.ms.it
 
Consiglieri comunali
 
Organi d’informazione

 

Gli scrupoli di coscienza del sindaco: il trionfo dell’ipocrisia

Come riportato dalla stampa del 21 gennaio, venerdì, alla prima giornata di fermo camion dell’anno, il sindaco è stato assalito da uno scrupolo di coscienza: fermando i camion dopo tre superamenti consecutivi del PM10 alla centralina “di traffico” della Lugnola non violerò la legge? La direttiva europea 2008/50, il D. Lgs. 155/2010 e la Delibera Reg. 1025/2010, infatti, indicano concordemente come rappresentative per valutare la qualità dell’aria per la salute pubblica non le centraline “di traffico”, bensì quelle “di fondo” (come quella del Colombarotto).

Attanagliati da questo scrupolo di coscienza il sindaco e l’intera giunta hanno deciso di chiedere alla Regione e alla Provincia quale tipo di centralina sia davvero rappresentativa e, quindi, sia da considerare per l’adozione delle misure di tutela della salute.

La risposta, essendo chiaramente indicata dalla legge, è talmente scontata che possiamo già anticiparla: le centraline rappresentative sono quelle di fondo, non quelle di traffico.

Perché allora scomodare Provincia e Regione? È evidente che lo scopo subdolo della domanda non è quello di chiarire un dubbio inesistente, ma è funzionale all’uso che il Comune intende fare della risposta: mandare finalmente in pensione la perfida centralina della Lugnola, con tutti i suoi superamenti del PM10, presentando la sua scelta come un dovere, un obbligo imposto da altri.

Così il sindaco si sentirà in diritto di proclamare la sua massima attenzione alla qualità dell’aria e alla salute dei cittadini, pur prendendo misure che peggiorano la tutela della salute: un vero capolavoro d’ipocrisia!

 

Da anni la centralina della Lugnola tormenta il sonno dei sindaci

Merita ricordare che questi falsi scrupoli di coscienza non sono nuovi, ma tormentano i sonni del sindaco da anni. Già nel gennaio 2008, infatti, Zubbani, richiamando la direttiva europea che considerava rappresentative le centraline di fondo, dichiarava «daremo forte valenza a quella del Colombarotto» (da lui, peraltro, ritenuta dotata di caratteristiche tecniche portentose: si veda Centraline di fondo e di traffico: c’è davvero differenza? e i suoi allegati).

Già il suo predecessore, d’altronde, nel gennaio 2006 avanzò l’idea di spostare la centralina della Lugnola nel viale Potrignano o, almeno, di allontanarla dalla via Carriona con l’intento, non dichiarato ma evidente, di farle registrare valori di PM10 più bassi.

Entrambi i sindaci, poi, si prodigarono nel lavaggio forsennato (fino a oltre dieci volte il giorno) del breve tratto di via Carriona che ospita la centralina della Lugnola, con il palese obiettivo di abbattere non già le polveri respirate dai cittadini, bensì quelle registrate dalla centralina.

 

Il tentativo (fallito) di negare la responsabilità dei camion

Risultato vano (oltreché un vero imbroglio) anche il lavaggio stradale, il Comune, incalzato dal procedimento in tribunale avviato da cittadini e associazioni, mise in dubbio la responsabilità dei camion come fonte del PM10 e nel dicembre 2006 commissionò l’analisi delle polveri sottili al fine di verificare quale quota del PM10 provenisse dai camion e quale da altre fonti (auto, riscaldamento).

I risultati delle analisi, consegnati nel marzo 2007, furono una vera batosta per il Comune: non solo i camion del marmo risultarono la fonte principale delle polveri sottili, ma il 93% di queste risultò costituito da PM2,5 (la frazione più sottile e pericolosa) e la concentrazione di IPA (noti cancerogeni) risultò il triplo dell’obiettivo di legge.

Alla giunta Conti non restò che prenderne atto: dopo due giorni emanò l’ordinanza del 14 marzo 2007 che stabiliva una giornata di fermo camion dopo tre superamenti consecutivi del PM10 alla centralina di traffico della Lugnola.

 

L’impegno di Zubbani per innocuizzare l’ordinanza sul fermo camion

Il nuovo sindaco, dopo un primo periodo di applicazione dell’ordinanza, escogitò una serie di trucchi per renderla inoffensiva. Così, pur senza modificarne una virgola, ne diede un’interpretazione palesemente arbitraria, scartando dal calcolo dei superamenti gli ultimi 4 giorni della settimana.

Così oggi il fermo camion può scattare (il venerdì) solo se i 3 superamenti cadono lunedì, martedì e mercoledì. Per comprendere quanto questa interpretazione violi la lettera e lo spirito dell’ordinanza basti pensare che il fermo camion non scatterebbe nemmeno dopo otto giorni consecutivi di superamento del PM10 (da un martedì al successivo), così come in un mese potremmo avere 26 superamenti (tutti i santissimi giorni, esclusi uno dei primi tre giorni ogni settimana) senza alcun fermo camion (si veda la spiegazione in dettaglio sul nostro sito: Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco).

Un altro capolavoro d’ipocrisia che rivela quanto il sindaco tenga davvero alla salute dei cittadini.

Per sua fortuna (e nostra sfortuna) la coscienza del sindaco è molto elastica: è attanagliata da scrupoli solo per la centralina della Lugnola; non lo è, invece, dal dovere di rispettare la legalità applicando l’ordinanza, né da quello di tutelare la salute dei cittadini.

 

Il vero nocciolo del problema: non obbligo, ma dovere

Ma il tentativo del sindaco di attribuire alle leggi e ad altri enti la responsabilità di quelle che sono sue scelte personali diviene chiaro se si tiene conto che l’ordinanza sindacale del 2007 sul fermo camion non discendeva da alcun obbligo delle leggi sulla qualità dell’aria (che parlano genericamente di misure da adottare), bensì dalla facoltà del sindaco –nella sua veste di autorità sanitaria locale– di emanare, ai sensi dell’art. 32 L. 833/78 e dell’art. 117 D.Lgs. 112/98, ordinanze contingibili ed urgenti a tutela della salute pubblica.

Non un obbligo, dunque, ma una facoltà ed un dovere hanno spinto il sindaco precedente ad emanare l’ordinanza sul fermo camion, espressamente motivata dai superamenti del PM10 che «avvengono quasi esclusivamente nel periodo di transito consentito ai mezzi per il trasporto dei prodotti derivanti dall’attività estrattiva (da Lunedì al Venerdì)» e dalla relazione della soc. Ambiente, incaricata dal Comune, sui risultati delle analisi delle polveri sottili di Carrara.

Come gli abbiamo fatto notare anni fa, se il sindaco vuole ritirare l’ordinanza del suo predecessore, ne ha piena facoltà legale, a prescindere dalla direttiva europea e dalle norme nazionali e regionali sulla qualità dell’aria che né impongono né vietano ordinanze sindacali: poteva farlo prima, può farlo oggi.

È sufficiente che abbia il coraggio di assumersene le responsabilità morali senza ricorrere a inesistenti obblighi derivanti dalle leggi e senza nascondersi dietro il parere della Provincia e della Regione su una domanda dalla risposta scontata.

Non è invece sua facoltà mantenere in vigore l’ordinanza violandone però sistematicamente lo spirito e la lettera, come purtroppo continua a fare. Questa è una vera e propria violazione di legge, inammissibile per chiunque e ancor più grave per un sindaco.

 

Altri doveri del sindaco

Così come sarebbe dovere del sindaco rispettare il Piano d’Azione Comunale (PAC), per il quale riceve finanziamenti regionali. Sebbene nella prima parte del piano (analisi della situazione) sia chiaramente dichiarata la responsabilità dei camion del marmo nella diffusione del PM10, nella seconda parte (misure da adottare per ridurre le specifiche fonti locali di PM10 individuate) si dichiarano solo misure già prese e pertanto palesemente incapaci di apportare miglioramenti.

Dunque una vera presa in giro dei cittadini e della Regione, aggravata dai già citati trucchi del sindaco che, in seguito, hanno ridotto la tutela della salute.

Il PAC peraltro (pag. 14) stima in 3.500 persone la popolazione esposta nel raggio di 500 m dalla centralina della Lugnola; ad essa, ovviamente, va aggiunta la popolazione residente lungo l’intero percorso dei camion del marmo, dalle cave a Marina e alla zona industriale e viceversa.

Se il sindaco considera irrilevante questa frazione della popolazione comunale abbia il coraggio di dirlo chiaramente.

Tra gli altri doveri del sindaco vi sarebbe anche quello di rispettare l’ordinanza emanata dal tribunale, la cui inosservanza ci ha costretto ad aprire un secondo procedimento giudiziario. Così come il dovere di far rispettare l’ordinanza sui cassoni a tenuta (quotidianamente violata da centinaia di camion). Ma evidentemente questi scrupoli non sfiorano la sua coscienza.

 

La ferma determinazione a non adottare misure efficaci

L’aspetto più sorprendente, infine, è l’ostinata opposizione del sindaco ad adottare misure efficaci e a costo zero (si veda il video Le polveri del sindaco), come la chiusura del telone di copertura dei cassoni (di cui i camion sono già dotati) per evitare le nuvole di polvere che si sollevano.

Così come la ferma determinazione a non adeguare l’impianto di lavaggio camion che, con una spesa modesta (60.000 €) abbatterebbe le polveri sottili: un vero dispetto ai cittadini, costretti a respirare più polveri, e agli stessi camionisti, che hanno pagato con più giornate di fermo camion.

Ci auguriamo che la Provincia e la Regione non si limitino a dire al sindaco che la legge individua come rappresentative le centraline di fondo, ma che dicano chiaramente che nessuna legge vieta al sindaco di mantenere l’ordinanza attuale basata sulla centralina della Lugnola.

Se il sindaco considera preminente l’interesse economico dei camionisti rispetto a quello della tutela della salute è sua piena facoltà ritirare l’ordinanza sul fermo camion. Regione e Provincia si astengano dal fornire coperture ad una scelta che è solo del sindaco.

Carrara, 24 gennaio 2011
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”

Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:

Il Comune, pur di non adeguare l’impianto di lavaggio camion, preferisce spendere di più in avvocati (20/1/2011)

Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

Sui trucchi del sindaco Zubbani per rendere innocua l’ordinanza (del suo predecessore Conti) sul fermo camion dopo 3 superamenti:

Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco. Uscire dal Far West, ripristinare la legalità (15/5/2008)

Superstizione o trucco? Venerdì porta sfortuna (ai camionisti). Per tutti gli altri giorni li salva l’angelo Zubbani (29/9/2009)

La politica del sindaco sulle polveri sottili è criticata con ironia in:

Assegnato al sindaco Zubbani il premio “Angelo dei camionisti” (31/12/2008)

Sul Piano di Azione Comunale per la riduzione delle polveri sottili:

Piano antipolveri: di tutto, ma non una misura per abbattere le polveri (31/8/2011)

La Regione controlli il finto piano del Comune di Carrara contro le polveri sottili (20/2/2008)

Sul lavaggio forsennato del tratto di via Carriona, per imbrogliare la centralina della Lugnola:

L’audizione di Legambiente alla commissione ambiente comunale (10/12/2007)

Il sindaco viola l’ordinanza sul fermo camion: appello al prefetto (1/12/2007)

PM10: la strategia dell’esasperazione? (30/11/2007)

Polveri sottili: qualche giornata di fermo camion non basta (23/11/2007)

Lugnola: lavaggio forsennato per imbrogliare la centralina ed evitare il fermo camion (15/11/2007)

L’intenso lavaggio stradale alla Lugnola: eccesso di zelo o tentativo di imbrogliare la centralina del PM10? (20/6/2007)

Lavaggio stradale alla Lugnola: un patetico trucco per ingannare la centralina e i cittadini (19/4/2007)

PM10: ricomincia il semestre nero. Vogliamo affrontarlo seriamente? (10/11/2007)

La normativa nazionale ed europea sulla qualità dell’aria:

La normativa nazionale ed europea sulla qualità dell’aria (30/10/2010)

Le ordinanze locali (sindaco e tribunale) relative a polveri sottili, camion e cave:

 Ordinanza Pulizia Camion e Cave n. 35457/2005.pdf (82 KB)

Processo polveri sottili: il testo dell’ordinanza del giudice Bartolini, le disposizioni impartite al comune (24/4/2008)

Polveri sottili, una sentenza storica. Sintesi ragionata (3/5/2008)

  Ordinanza fermo camion dopo 3 superamenti PM10 (n. 13848/2007) (98 KB)

Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili:

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)

Gli autotrasportatori si autoassolvono spacciando l’eccezione per la regola. Ecco perché sbagliano (20/1/2009)

Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

PM10: è evidente la responsabilità dei camion del marmo. Ecco le misure da prendere (30/3/2006)

Sul mancato rispetto dell’ordinanza comunale da parte dei camion, per omessi controlli della polizia municipale:

Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”

Camion con scaglie sporgenti: in un solo giorno 50 violazioni (come i camion multati in due anni e mezzo) (8/9/2011)

La querela a Legambiente: un passo falso che non giova alla polizia municipale (9/8/2011)

La polizia non controlla i camion? Ecco i nostri controlli fotografici (3/5/2011)

Incontro “giovani, sentinelle della legalità” sulle polveri sottili: l’intervento di Legambiente (28/3/2011)

Ecco i dati dei controlli sui camion del marmo. La polizia chiude gli occhi? (21/3/2011)

Lettera aperta alla comandante: la Polizia municipale non riconosce l’ordinanza comunale? (22/10/2010)

Polizia municipale: perché non dà il suo contributo a ridurre le polveri sottili? (19/10/2010)

Cassoni a tenuta. La polizia ammette: per 3 anni nessun controllo; adesso iniziamo (col sistema più inefficace e ingiusto) (20/3/2009)

Il quadro generale della situazione sulle polveri sottili è documentato in:

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

 


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