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Proposta di nuovo Regolamento agri marmiferi: intervento di Legambiente in consiglio comunale

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Il 30 maggio 2013, alla presenza di un folto pubblico, il Consiglio Comunale di Carrara ha discusso la proposta di nuovo Regolamento degli agri marmiferi presentata da Legambiente e Co.di.ci.
Di seguito si riporta l’intervento di presentazione della proposta, esposto da Giuseppe Sansoni.



 

In questo intervento illustrerò brevemente sia le motivazioni che hanno condotto Legambiente e Codici a presentare una proposta di nuovo Regolamento sia i contenuti qualificanti della proposta stessa.

 

Il Regolamento: una conquista storica, ma in seguito mutilata

Sebbene il Regolamento degli agri marmiferi fosse previsto già dalla Legge Mineraria del 1927, ci vollero ben 68 anni per giungere (nel 1995) alla sua approvazione che rappresenta perciò una autentica conquista storica, nonostante alcuni limiti (in particolare la mancata soluzione al problema dei beni estimati).

Tuttavia, la portata di questa conquista storica è stata mutilata dalle amministrazioni comunali succedutesi da allora perché, da una parte, non hanno dato completa attuazione al Regolamento (ancora oggi, dopo 18 anni, il Comune non ha rilasciato le concessioni) e, dall’altra, hanno apportato al Regolamento modifiche peggiorative, addirittura contrarie all’interesse pubblico e allo stesso parere giuridico di legittimità che fu espresso dall’apposita commissione istituita dal Comune nel 2002.

 

A difesa dei cittadini danneggiati: i nostri esposti

I cittadini stanno pagando duramente le scelte di queste amministrazioni, visto che queste scelte hanno comportato un’ingente perdita per le casse comunali (di parecchi milioni di € l’anno). Le drammatiche condizioni finanziarie del Comune, che è costretto ad aumentare il carico fiscale sui cittadini per cercare di mantenere l’erogazione dei servizi, rendono non più assolutamente tollerabile questa colpevole perdita di entrate.

È proprio l’intollerabilità di questa situazione che ci ha indotti a presentare alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti (nel 2010 e nel 2012) due esposti contro amministratori infedeli che hanno arrecato danno erariale, esposti cui è stato dato seguito con l’indagine tuttora in corso.

 

La proposta di nuovo Regolamento

Ma, accanto a questa azione di “autodifesa” in nome dei cittadini danneggiati, abbiamo voluto intraprendere anche un’azione propositiva: abbiamo infatti presentato la proposta di nuovo Regolamento che è oggi in discussione e che vuole restituire al Comune la piena potestà sulla pianificazione e sulla disciplina degli agri marmiferi.

 

I punti qualificanti della nostra proposta

Due sono le innovazioni fondamentali e più qualificanti della nostra proposta:

  • sottoporre i beni estimati alla stessa disciplina delle altre concessioni: in questo modo, si dà concreta attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale e si elimina l’indebito esonero dal pagamento del canone;
  • rilasciare le concessioni tramite gara pubblica suscettibile di solo rialzo: in questo modo si favoriscono la concorrenza e l’aumento delle entrate.

Tra gli altri punti qualificanti segnaliamo:

  • la riduzione della durata della concessione a 10 anni, eliminando l’attuale dispositivo (29 anni con rinnovo automatico) che, di fatto, ha così ripristinato la perpetuità della concessione, in totale contrasto con la Corte Costituzionale;
  • l’introduzione, nel bando di gara, di punteggi di valutazione tali da favorire i concorrenti che presentano la “miglior offerta” in termini economici, tecnici, ambientali, occupazionali;
  • l’istituzione dell’Osservatorio dei prezzi del marmo, allo scopo di individuare un valore del canone base della gara che sia commisurato al valore reale del marmo di ciascuna cava: in tal modo si porrà fine alle attuali sottostime, talora davvero scandalose;
  • la destinazione del canone a beneficio dei cittadini (mentre il Regolamento attuale vincola il Comune a spendere per le cave le entrate da esse ricavate);
  • la potestà del Comune di decidere quali cave intende far coltivare (mentre oggi è il privato che decide: fa domanda di concessione e il Comune è obbligato a rilasciarla);
  • la razionalizzazione della coltivazione (accorpando i mappali di ciascuna cava in una unica concessione);
  • l’introduzione di misure di protezione ambientale (divieto di scaricare detriti nei ravaneti e divieto di stoccaggio all’aperto dei materiali fini, a protezione delle sorgenti);
  • l’obbligo della conduzione diretta, eliminando in tal modo le rendite parassitarie.

 

L’istruttoria: proposta valida, ma parere tecnico negativo (richiede una revisione)

Come sapete, l’istruttoria del Settore marmo riconosce che i principi fondamentali della nostra proposta non solo sono condivisibili, ma sono già sostanzialmente ricompresi in atti approvati dal Consiglio comunale e costituiscono una valida piattaforma su cui basare la revisione dell’attuale Regolamento. Esprime però parere contrario di regolarità tecnica, rilevando diverse osservazioni alla formulazione letterale dell’articolato da noi proposto.

Teniamo a precisare che, nel corso dell’esposizione alla Commissione comunale marmo, siamo stati i primi a riconoscere che, non possedendo noi né il quadro complessivo della situazione delle cave né la conoscenza puntuale delle singole aziende (che solo il Settore marmo può avere), l’articolato della nostra proposta avrebbe potuto presentare punti deboli da riscrivere (del resto, elementi inopportuni e di dubbia legittimità sono presenti anche nel Regolamento in vigore). Proprio per questa nostra dichiarata consapevolezza, in quel contesto abbiamo dato la piena disponibilità a collaborare con gli uffici comunali nella riscrittura della proposta, qualora, come auspicavamo e come di fatto è avvenuto, la nostra proposta fosse stata condivisa nei suoi principi qualificanti.

A onor del vero va anche detto che la proposta da noi presentata inizialmente al Comune si limitava ad esporre i punti qualificanti prima citati ed a chiedere che fossero inseriti in un nuovo Regolamento. Se poi siamo giunti a presentare l’intero articolato del nuovo Regolamento è solo perché il Settore marmo ci ha fatto presente che il nostro testo era poco appropriato per una deliberazione, avendo più il taglio di una mozione. In assenza di tale consiglio, dunque, oggi voi approvereste in pieno la nostra proposta. Tengo però a dire, onde evitare fraintendimenti, che in questa precisazione non vi è il minimo intento polemico verso il dirigente del Settore marmo che, anzi, ringraziamo per i consigli e per aver riconosciuto, nel parere istruttorio, che i principi fondamentali della nostra proposta sono pienamente condivisibili.

 

Appello ai consiglieri

Oggi siete chiamati a decidere se recepire il parere dell’Ufficio marmo solo nella sua parte sfavorevole (bocciando seccamente la nostra proposta per la non regolarità tecnica) o se accoglierne anche la parte favorevole, aprendovi ad una collaborazione costruttiva, nel comune interesse della collettività e in logica e consequenziale coerenza con la dichiarata vostra condivisione dei principi sottesi alla nostra proposta.

Se dunque la vostra condivisione dei principi è sincera, la soluzione è semplice: basta che decidiate di non approvare l’articolato (poiché richiede un’attenta revisione), impegnando però gli uffici comunali a procedere ad un’attenta riscrittura della nostra proposta in collaborazione con le associazioni proponenti (e anche con grande sollecitudine, visto che ogni mese di ritardo comporta una perdita di oltre un milione di euro per le casse comunali).

Sarebbe la prima volta che le associazioni e l’amministrazione comunale, lasciandosi alle spalle anche critiche reciproche, collaborano a scrivere assieme un Regolamento di importanza cruciale per la città, i cui presupposti fondamentali sono condivisi da entrambe le parti. Un vostro rifiuto non sarebbe comprensibile alla popolazione; ci auguriamo perciò che non vogliate assumervi la responsabilità di sprecare questa occasione.

Carrara, 30 maggio 2013
Legambiente Carrara
 



Per saperne di più:

Sul nuovo Regolamento degli agri marmiferi proposto da Legambiente al consiglio comunale:

Nuovo Regolamento degli agri marmiferi: la proposta Legambiente (G. Sansoni) (15/2/2013)

Agri marmiferi. Dal regolamento del 1994 ad oggi: problematiche e prospettive (I. Fusani) (15/2/2013)

Attività estrattive nel distretto del marmo: opportunità e criticità (F. Ferruzza)  (15/2/2013

Agri marmiferi, proposta di nuovo regolamento: introduzione (M. Antonioli) (15/2/2013)

Gli Atti dell’incontro di presentazione della proposta di nuovo Regolamento degli agri marmiferi (15/2/2013)

Ecco il nuovo Regolamento degli agri marmiferi proposto da Legambiente (9/2/2013)

La deliberazione su cave, beni estimati, regolamento agri marmiferi proposta da Legambiente al consiglio comunale (9/2/2013)

Sui canoni di concessione delle cave, entrate comunali, illegittimità, proposte:

Cave: preavviso agli amministratori. Chi non vuole la gara impoverisce i carraresi; ne risponda in proprio!  (2/4/2013)

Il marmo dei ‘Robin Hood’ alla rovescia – Videoinchiesta di M. Bernabè (28/5/2013)

Finalmente si modifica la L.R. sulle cave: appello al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi  (4/10/2012)

Cave: Legambiente chiede un’indagine alla commissione antimafia (11/8/2012)

Cave: illegittimità e danno erariale. Esposto contro amministratori a Procura e Corte dei Conti (12/7/2012)

Basta regali alle cave: rilasciare le concessioni e porre fine al danno erariale (8/6/2012)

Regolamento agri marmiferi, tariffe, concessioni: serve una vera svolta (23/2/2012)

Più soldi dalle cave? Basta demagogia: il Comune rispetti la legge! (30/11/2011)

Carrara aumenta le tasse per non far pagare le cave che smaltiscono abusivamente le terre (7/7/2011)

Tariffe marmo: ecco la proposta di Legambiente (6/5/2011)

Dopo la trasmissione di Report sulle cave. Il sindaco: impotente o responsabile? (9/4/2011)

Canoni di concessione cave: le scelte del Comune impoveriscono la città. Esposto a Procura e Corte dei Conti (14/10/2010)

Il Comune si riappropri delle cave: il marmo deve tornare a dare benefici ai cittadini (27/10/2010)

Esposto per il riconoscimento delle cave come beni comuni (5/10/2005)

 

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